Nazionale sacerdoti e Lazio, il gemellaggio prima del derby

Presentato un progetto comune per gli oratori. Il racconto dell’attività della Selecao nata in Toscana: tra le iniziative, una in Terra Santa nel 2012

Prima del derby Roma-Lazio, in un Olimpico senza pubblico, il 15 gennaio ha visto il gemellaggio tra la Lazio e la Selecao Sacerdoti Calcio, nata 15 anni fa. «È stata la realizzazione di un progetto – spiega Moreno Buccianti, presidente della Selecao -. In viaggio verso Roma pensavo ai frutti che potrà dare, che vanno oltre il gemellaggio, pandemia permettendo». Don Walter Onano, vice presidente della squadra e parroco di San Giovanni Battista de La Salle a Monserrato (Cagliari), racconta quanto è successo all’Olimpico: «Con il presidente Claudio Lotito abbiamo presentato alla stampa il progetto comune relativo agli oratori. Ci siamo scambiati le maglie: ora la nostra ha anche il logo della Lazio. Io accompagnavo Moreno Buccianti, il presidente Lotito era con Marco Parolo».

Cosa prevede il progetto? «L’aiuto a oratori in tutta Italia. Abbiamo proposto il progetto a varie società e la Lazio ha accettato. Anna Maria Nastri e il presidente Lotito ci hanno creduto – precisa il presidente Buccianti – . Abbiamo proposto di rivalutare i ragazzi e la ricerca del talento negli oratori. Nel gruppo di lavoro i sacerdoti sono il punto di riferimento. Prevede esperti di calcio come Giovanni Lo Faro, un allenatore con un passato di tecnico nel settore giovanile, Sergio Innocenti e Giovanni Proietti che cercano talenti, inoltre Felice Centofanti dell’Inter. Io sono il coordinatore del gruppo».

Come si svolgerà? «La Selecao individua gli oratori attraverso i suoi sacerdoti che provengono da tutta Italia; i giocatori della Lazio con i loro istruttori sono a disposizione per i progetti insegnando a giocare in due oratori per regione. La Lazio supporta anche con le attrezzature sportive». Il progetto prevede di «individuare oratori con qualche difficoltà e fornire istruttori competenti. Cercheremo quelli che non hanno un percorso, tendiamo alle periferie, seguendo le direttive del Papa».

Don Walter è soddisfatto. «Tutto questo abbraccia gli obiettivi solidali della Selecao. Ora è importante partire e far conoscere questa realtà. Come squadra siamo fermi per raccogliere fondi per il progetto Cittadella per la ristrutturazione di un centro sportivo abbandonato a Torino Falchera: è il progetto più grande». La Selecao, spiega ancora il sacerdote, «è stata fondata da due sacerdoti della Maremma toscana; io ero responsabile della squadra dei sacerdoti della diocesi di Cagliari. Alla fine degli Anni ‘90 contattai il responsabile della Nazionale preti per giocare contro i frati cappuccini e si formò il nucleo da cui è nata la Selecao».

Il valore della squadra: «Portare i preti nello sport – ancora le parole di don Walter -. Anche il Papa ha riconosciuto l’importanza del ruolo del sacerdote che, oltre al ministero, deve trovare il tempo per progetti di beneficenza e aiuto con lo sport. Tutti i progetti servono per sostenere le precarietà intorno a noi». Il più bello? «Quello realizzato in Terra Santa nel 2012. È stata una partita storica perché un gruppo di cristiani ha calcato il campo di Betlemme. Abbiamo incontrato il patriarca e l’autorità palestinese ci ha accolto con grande riguardo».

18 gennaio 2021