Pro Terra Sancta: in Libano conventi e scuole diventano centri di accoglienza

La testimonianza del project manager locale: «I bisogni aumentano. Nessuno era davvero pronto per affrontare una cosa del genere. Servono materassi, coperte, acqua»

Parla dal Libano il giorno dopo l’attacco israeliano, Fadi Behjani, project manager dell’associazione Pro Terra Sancta nel Paese. Racconta di «una giornata drammatica. Ci sono centinaia di persone che cercano di lasciare il sud – prosegue -, tutte le strade dirette a Beirut sono bloccate dal traffico. Il governo ha chiuso le scuole per trasformarle in centri di accoglienza, ma nessuno era davvero pronto per affrontare una cosa del genere». I bisogni aumentano ed è essenziale capirli per comprendere come aiutare davvero: «Servono materassi, coperte, acqua per bere e per pulire, e in Libano la disponibilità d’acqua è un grande problema». Ancor, «servono pannolini e latte in polvere per i bambini delle famiglie rifugiate»

A Tiro, nel sud della regione, c’è padre Toufic, parroco di una vastissima area del Libano meridionale: la sua parrocchia garantisce la distribuzione di pacchi alimentari in tutto il sud del Paese grazie al sostegno di Pro Terra Sancta. «Questa mattina, intorno alle 6.30, un missile è caduto vicino al nostro convento, a non più di 1 km di distanza», riferisce riguardo alla giornata di ieri, 23 settembre. E parla degli attacchi che hanno quasi raggiunto il convento, sostenuto nei suoi progetti da Pro Terra Sancta. Tante le famiglie in fuga, al punto che il convento «è diventato un centro di accoglienza: al momento ci sono circa 35 famiglie che hanno chiesto asilo, convergono qui da diversi punti del sud del Paese per cercare riparo e assistenza». Per sfamare 150 persone servono risorse e personale: al momento il convento può contare sull’aiuto volontario di diversi giovani appartenenti alla comunità cristiana di Tiro.

Behjani non ha dubbi: «È bene che arrivi la nostra voce, in questo momento, che venga diffusa e ascoltata». Anche perché la tensione cresce ed «è difficile immaginare che possa spegnersi in un soffio. Il contatto con i nostri colleghi che vivono e operano sul campo rimane costante, per seguire gli sviluppi della situazione e, soprattutto, per comprendere cosa possiamo fare concretamente per aiutare quante persone possibile, per rispondere alle esigenze delle vittime di questa terribile fase di escalation».

Intanto l’organizzazione ha aperto una campagna di raccolta fondi a sostegno del Libano, per alimentare le attività di distribuzione di medicinali e pacchi alimentari, raccogliendo gli aiuti destinati alle persone colpite. Per informazioni e donazioni è possibile visitare la pagina dedicata del sito internet di Pro Terra Sancta.

24 settembre 2024