Restaurata la cappella Rai di via Teulada

Restaurata da scenografi, arredatori e tecnici, è dedicata a santa Chiara, patrona della tv. La celebrazione delle Ceneri, con il vescovo Selvadagi

Restaurata da scenografi, arredatori e tecnici, è dedicata a santa Chiara, patrona della tv. Il 1° marzo la celebrazione delle Ceneri, con il vescovo Selvadagi

È dedicata a santa Chiara, patrona della televisione, la rinnovata cappella degli studi Rai di via Teulada. Da poco restaurata da scenografi, arredatori e tecnici, nella cappella ogni lunedì alle 13 si recita il Rosario mentre il mercoledì, alla stesa ora, si celebra la Messa. E il 1° marzo, Mercoledì delle Ceneri, è stato il vescovo ausiliare Paolo Selvadagi a presiedere la celebrazione eucaristica; sull’altare, al suo fianco, don Walter Insero, cappellano Rai dei centri di via Asiago, viale Mazzini e via Teulada oltre che incaricato dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi, e don Pablo Castiglia, vice parroco a Santa Lucia.

Lo spazio di preghiera dedicato a Santa Chiara «rappresenta un’oasi di pace e tranquillità all’interno di un centro di produzione in cui si lavora quotidianamente a ritmi frenetici – ha spiegato don Insero -. Da qui vengono trasmesse molte dirette televisive, è il centro più antico della Rai e qui celebrava padre Mariano da Torino. È sempre aperta per dare la possibilità, a chi lo desidera, di raccogliersi qualche minuto in preghiera prima o durante la giornata lavorativa». Nella piccola cappella di via Teulada si organizzano annualmente catechesi e incontri: l’ora che il dipendente trascorre in preghiera, solitamente durante pausa pranzo, viene riconosciuta dall’azienda come formazione umana e spirituale e viene concessa senza dover recuperare l’orario lavorativo. «C’è grande rispetto per questa dimensione spirituale – afferma don Walter -. Non siamo delle macchine e l’anima necessita di nutrimento per poter poi essere trasmessa attraverso un lavoro così importante e impegnativo». Con don Antonio Interguglielmi, cappellano del centro di post produzione di via Salaria, di Saxa Rubra e del centro di produzione Nomentano, vengono organizzati pellegrinaggi e ritiri spirituali in Avvento e in Quaresima.

Monsignor Selvadagi, nella celebrazione di ieri, 1° marzo, ha sottolineato come ogni uomo nella vita può attraversare momento bui in cui sembra indebolirsi il rapporto con Dio. In questi casi è fondamentale «ascoltare la sua Parola che ci aiuterà a comprendere le cose essenziali della nostra vita, ciò che siamo realmente e cosa vorremmo essere»: un concetto che prescinde dall’immagine che si vuole dare di se stessi. «La forma – ha detto il presule – non può sostituire, coprire o nascondere il contenuto». Fondamentale è poi «l’apertura verso l’altro» tenendo ben presente che il prossimo è sempre un dono. «Il segreto della nostra umanità – ha concluso – è che noi abbiamo bisogno degli altri e viceversa. Se non riusciamo ad aprirci agli altri non riusciremo mai ad aprirci a Dio. Gesù per parlare di Dio si è fatto Uomo come noi perchè aveva bisogno di noi e noi abbiamo estremo bisogno di Lui».

2 marzo 2017