Riscoprire Tolkien: una mostra alla Gnam
Fino all’11 febbraio l’allestimento intitolato “Uomo, Professore, Autore”, a 50 anni dalla morte. Esposti, tra le altre cose, anche i costumi di scena dei film di Jackson
«È pensato per essere evasione nel senso più appropriato, come per uno che fugge di prigione»: con queste parole John Ronald Reuel Tolkien, o più semplicemente il Professore, come lo ricordano i suoi più autentici estimatori, definiva la sua creatura letteraria: un’opera di evasione dall’angusta realtà in cui siamo confinati. Sembrerebbe essere mero escapismo, se non fosse che per Tolkien la fantasia, e il ruolo che essa ha nella vita delle persone, è qualcosa di autenticamente divino. Egli ricordava spesso come la sua opera come autore fosse quella di “sub-creatore”, che rimpastava quanto il Creatore, cioè Dio, aveva fatto con la sua di opera, cioè la creazione.
Ecco quindi che l’autore-Tolkien è frutto dell’uomo-Tolkien, sostenuto dalle abilità del professore-Tolkien, ed è questa triade che, in sostanza, viene rivelata, anche solo parzialmente, a chi andasse a vedere la mostra inaugurata da pochi giorni a Roma alla Galleria Nazionale di Arte Moderna, nel cuore di Villa Borghese, dal titolo appunto “Tolkien. Uomo, Professore, Autore” che resterà aperta al pubblico fino al prossimo 11 febbraio. L’occasione è quella dei 50 anni della morte di Tolkien, avvenuta il 2 settembre del 1973, e la mostra permette uno sguardo sulla vita e la produzione del professore: «Nei suoi libri c’è tanto della sua vita, c’è tanto del suo lavoro sull’Edda e su Beowulf. Questo per aiutare il lettore occasionale a capire di più di questo autore», spiega il curatore Oronzo Cilli, che tiene a sottolineare le particolarità della mostra.
«Raccontare la fede e il rapporto con l’Italia: ci sono ad esempio dei documenti inediti relativi al figlio John quando ha fatto il Seminario a Roma o l’incontro, sconosciuto, tra il figlio Christopher e Papa Pio IX». Tra gli snodi della mostra, il duplice passaggio in Italia (la prima volta con la figlia più piccola, poi con l’amata moglie) in cui Tolkien si dice «innamorato dell’italiano», con i paesaggi lombardi che trova «familiari», invitando il figlio Christopher a studiarlo insieme. C’è anche spazio per alcuni (rari) esempi della scrittura autografa del professore, delle foto di famiglia e delle tracce della corrispondenza tra la casa editrice inglese e la Mondadori che nel 1955 operò il primo di due rifiuti di pubblicare una traduzione de Il Signore degli Anelli, con la motivazione che il testo potesse risultare «troppo nordico, distante dal nostro pubblico».
Oltre a estratti della corrispondenza privata del professore, sarà possibile vedere una ampia gamma di illustrazioni ispirate alla Terra-di-Mezzo, le edizioni in decine di lingue de Il Signore degli Anelli, oltre ad alcuni costumi di scena dei film della famosa trilogia di Peter Jackson. Una intera sala è dedicata all’impatto di Tolkien nella cultura pop: dai fumetti ai film, fino ai giochi da tavolo e ai videogames ispirati alla sua opera.
Tolkien, nato da famiglia britannica nel Sudafrica di fine Ottocento, rimase presto orfano e, con il fratello minore, tornò in Inghilterra, dove la madre li aveva affidati a un sacerdote oratoriano, padre Francis Xavier Morgan, che si occupò tanto della sua istruzione che della sua vita spirituale, come spiega il professore in una lettera al figlio Christopher. Qui racconta: «Da lui ho imparato dapprima la carità e il perdono». Fin da piccolo, grazie alla madre, si accosta al latino e il suo amore per la filologia e la linguistica lo accompagnerà per tutta la vita facendo di lui una autorità accademica di prima grandezza, insegnando prima Anglosassone e poi Lingua e Letteratura Inglese a Oxford per la maggior parte della sua vita. A lui si devono importanti studi sul Beowulf, sull’Edda e su molti testi dell’epica nordeuropea, da cui trarrà grande ispirazione per i suoi testi letterari, impastandoli con una fede autentica e molto vissuta che lo accompagnerà per tutta la vita e che trasmetterà alla sua famiglia.
29 novembre 2023