“Summertime”, brano di Gershwin con cover celebri
Un classico del jazz nell’opera “Porgy and Bess”, del 1935. Un evergreen, con un numero di versioni difficili da contare. Le interpretazioni di Ella Fitzgerald e Janis Joplin
L’estate evoca tante canzoni, da quelle d’autore che hanno fatto epoca a quelle che hanno accompagnato le nostre vacanze, non ultimi certi “tormentoni” spesso destinati a essere dimenticati dopo il consumo di una stagione. Per congedarci con questa rubrica prima della pausa di agosto, abbiamo pensato a un brano celebre che figura nell’Olimpo delle canzoni.
“Summertime” (appunto, “tempo d’estate”), un’aria composta da George Gershwin per l’opera “Porgy and Bess” del 1935. Una sorta di ninna nanna, un “evergreen” del jazz, uno dei brani più noti e con un numero di versioni difficile da contare. Qualcuno ci ha provato, con un risultato sorprendente: sarebbero oltre 50mila le registrazioni differenti. Si va dal jazz al blues, dal rock all’hip hop. Vendutissima negli anni ’60 quella di Billy Stewart. C’è anche una “cover” in italiano, interpretata da Johnny Dorelli, che risale all’inizio degli anni ’60.
Oggi ne abbiamo scelte due, tra le più famose. La prima è di Ella Fitzgerald, la straordinaria cantante jazz che insieme al grande Louis Armstrong è possibile riascoltare per tutta l’opera. L’altra, totalmente differente, è quella di Janis Joplin, morta a soli 27 anni per overdose nel 1970.
Il testo di “Summertime” è di Ira Gershwin, fratello di George, e di Edwin DuBose Heyward, al cui romanzo “Porgy”, poi trasposto a teatro, è ispirata l’opera scritta da Gershwin e ambientata in un sobborgo immaginario di Charleston (South Carolina) negli anni ’30 del secolo scorso, dove si racconta la vita degli afroamericani. Una “folk-opera”, «un racconto popolare» – parole dello stesso autore – che è stato un successo mondiale.
«È estate / e vivere è semplice / i pesci saltellano fuori dall’acqua / e le piante da cotone sono alte / tuo padre è ricco e tua madre è bellissima / quindi silenzio, tesoro / non piangere… Una di queste mattine ti alzerai cantando, poi spiegherai le tue ali bambino, e prenderai il volo…». L’amara ironia della mamma, moglie di un pescatore, che canta al piccolo e sogna, come ogni mamma, un futuro migliore per il proprio bambino, e lo rassicura.
23 luglio 2019