Terremoto, dalla Cei 300mila euro a ogni diocesi colpita
Nel comunicato finale del Consiglio permanente, l’invito a «non spegnere i riflettori». La sollecitudine per i territori colpiti. Stanziamento dai fondi 8xmille
«La tragedia perdurante che sta mettendo a dura prova le popolazioni del centro Italia – sotto forma di continue scosse sismiche e di nevicate eccezionali – ha incontrato la piena sollecitudine del Consiglio permanente. I suoi membri si sono fatti interpreti del dolore di intere comunità, lacerate negli affetti e nei luoghi di riferimento principali, a partire dalle abitazioni». Nel comunicato finale del Consiglio permanente della Cei, che si è riunito a Roma dal 23 al 25 gennaio, non poteva mancare un riferimento alla situazione di crisi che sta vivendo il centro del Paese. Parole di preoccupazione, quelle dei vescovi, «anche per le centinaia di chiese pesantemente danneggiate, con un impoverimento significativo di beni culturali e identitari», tanto da compromettere anche la prossima stagione turistica. Ma insieme alla preoccupazione ci sono anche «stima e ammirazione per la grande dignità con cui la gente sta affrontando la situazione».
Una gratitudine «particolare» va ai presbiteri e ai vescovi che «anche in questa circostanza hanno saputo rivelarsi padri e pastori». L’invito è a «non spegnere i riflettori su queste terre», una volta passata la prima emergenza. Va in questa direzione l’impegno assicurato in molteplici forme dalla Chiesa italiana, a partire dalla valorizzazione della generosità delle parrocchie, che hanno risposto alla colletta indetta dalla Cei devolvendo circa 22 milioni di euro. Attraverso Caritas ialiana, questi fondi sono impiegati per risposte a bisogni primari – a cominciare dall’approvvigionamento dei viveri, ancora difficile in alcune zon – e per la realizzazione di alcune strutture polifunzionali a servizio delle comunità. Avviati anche i primi progetti sociali e di sviluppo economico.
Ancora, per dare continuità a questo impegno di vicinanza solidale i vescovi riuniti in Consiglio hanno stabilito lo stanziamento di 300mila euro a ognuna delle 26 diocesi interessate dalle conseguenze del sisma per interventi su edifici ecclesiastici destinati al culto e alla pastorale, per un ammontare complessivo di 7 milioni e 200mila euro, tratti dai fondi dell’8xmille. Tra le altre realizzazioni, il lavoro congiunto e costante di questi mesi con il commissario straordinario per la Ricostruzione e il mnistero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, che ha coinvolto anche i vescovi delle zone danneggiate, che ha portato alla firma di un Protocollo d’intesa. L’obiettivo: concordare insieme «priorità, modalità e termini per il recupero dei beni culturali di interesse religioso danneggiati dagli eventi sismici che hanno colpito i territori delle regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo».A questo scopo sono stati istituiti una Consulta, finalizzata a rendere stabile lo scambio e la collaborazione tra le parti, e un tavolo di lavoro tecnico che, oltre a definire le priorità degli interventi per il recupero dei beni culturali di interesse religioso, è chiamato ad assicurare il coordinamento e le istruttorie.
26 gennaio 2017