Terremoto in Turchia e Siria: allertata la rete Caritas

Il vicario apostolico dell’Anatolia Bizzeti, presidente di Caritas Turchia: distrutta la cattedrale di Iskenderun. Cadorin (Caritas italiana): attivi 50 volontari

In contatto con l’Agenzia Sir, il vicario apostolico dell’Anatolia – la regione asiatica della Turchia – Paolo Bizzeti, che è anche presidente di Caritas Turchia, parla delle conseguenze del terremoto di magnitudo 7.8 che all’alba di questa mattina, 6 febbraio, ha colpito il Paese e la Siria. «La cattedrale di Iskenderun è andata del tutto distrutta, crollata – riferisce -. L’episcopio è totalmente inagibile ma grazie a Dio non ci sono morti. Purtroppo si registrano centinaia di vittime a Gaziantep, Kahramanmaras e nella zona di Antiochia».

Dall’Italia, dove si trova al momento, il presule è impegnato nel coordinamento del lavoro per portare i soccorsi nelle zone colpite. L’epicentro della scossa sarebbe stato localizzato a Sofalici, nell’area di Gaziantep, capoluogo di una delle province più colpite, con due milioni di abitanti tra i principali centri commerciali dell’Anatolia meridionale, a nord del confine siriano. Gaziantep ospita un terzo degli 1,5 milioni di rifugiati siriani che vivono nelle province colpite dal sisma ed è il principale punto di passaggio per il commercio con la Siria. Danni gravi anche Adana, importante centro industriale, dove sarebbe crollato un condominio di 14 piani.

A fare il punto della situazione è il referente di Caritas italiana in Turchia Alessandro Cadorin. «Al momento – spiega – stiamo cercando di capire l’entità dei danni e quindi coordinare gli aiuti. La rete Caritas è preoccupata e allertata nell’area colpita che insiste nel Vicariato apostolico dell’Anatolia che fa capo a monsignor Paolo Bizzeti. Al momento si sono attivati circa 50 volontari Caritas per distribuire cibo ai terremotati. La hotline del Centro di ascolto è aperta». Secondo le prime informazioni, sarebbero 280 persone hanno perso la vita a Kahramanmaraş, Gaziantep, Şanlıurfa, Diyarbakır, Adana, Adıyaman e Malatya; 440 persone sono rimaste ferite a Kahramanmaraş, Gaziantep, Şanlıurfa, Diyarbakır, Adana, Adıyaman, Malatya, Osmaniye, Hatay e Kilis. Bilancio del tutto provvisorio e che viene aggiornato di ora in ora. Poco fa il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, intervenendo in una riunione di governo, ha parlato di almeno 912 morti e 5.385  feriti.

Dopo il terremoto si sono verificate finora 42 scosse di assestamento, la più forte delle quali è stata di magnitudo 6.6. Il sisma è stato avvertito specialmente a Kahramanmaraş, Hatay, Osmaniye, Adıyaman, Gaziantep, Şanlıurfa, Diyarbakır, Malatya e Adana. «I cittadini – spiega Cadorin al Sir -, colti nel sonno, sono scesi per le strade innevate in preda al panico e alla paura. Nonostante la temperatura dell’aria fosse sotto lo zero in molte province della regione, hanno iniziato ad aspettare intorno ai fuochi che bruciavano e nei loro veicoli. Purtroppo – aggiunge – dobbiamo registrare tra le vittime anche una donna beneficiaria di uno dei nostri progetti di “empowerment” femminile. L’Ufficio diocesano ha allertato tutti i beneficiari a non avvicinarsi all’area colpita. Domani – informa – è previsto un incontro con tutte le Caritas internazionali partner di Caritas Turchia per valutare il tipo di intervento da effettuare. Si tratterà di capire il numero degli sfollati e tra i primissimi interventi verrà valutato quello di fornire abiti ai terremotati per difendersi dal freddo. Gli indumenti saranno acquistati in loco e distribuiti direttamente. Verrà presto reso noto da Caritas Turchia e Caritas italiana un numero telefonico per fare donazioni».

Già da ora è possibile sostenere gli interventi di Caritas italiana per l’emergenza, utilizzando il conto corrente postale n. 347013 o con una donazione online tramite il sito caritas.it o con bonifico bancario causale “Terremoto Turchia-Siria 2023” tramite: Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma –Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111; Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474; Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013; UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U.

6 febbraio 2023