Ucraina, Ue: rischio di minacce chimiche, biologiche e nucleari

La Commissione si prepara: annunciata la creazione di «riserve strategiche» di medicinali, vaccini e attrezzature. Il commissario Lenarcic (Gestione crisi): «Prepariamo risposta rapida»

Mentre non accenna ad allentarsi la tensione sul territorio ucraino – è di ieri, 6 aprile, la notizia del bombardamento su alcuni stabilimenti chimici rilanciata dall’arcivescovo maggiore di Kiev Sviatoslav Shevchuk -, la Commissione europea si prepara a rispondere a eventuali minacce chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari (Cbrn) che rappresentano un rischio per la salute pubblica.

In una nota l’esecutivo europeo annuncia la creazione di «riserve strategiche» di medicinali attraverso il meccanismo di protezione civile dell’Ue. Tra le azioni, una scorta di farmaci, vaccini e attrezzature per curare le persone esposte ad agenti chimici con un finanziamento di 540,5 milioni di euro per la rescEu, in collaborazione con l’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (Hera). Si lavora anche a una riserva di rescEu per fornire attrezzature di «decontaminazione e squadre esperte». L’Ue ha mobilitato rescEu per procurare compresse di ioduro di potassio che possono essere utilizzate per proteggere le persone dagli effetti nocivi delle radiazioni: 3 milioni di compresse di ioduro sono state consegnate all’Ucraina attraverso il meccanismo di protezione civile Ue, con l’aiuto di Francia e Spagna. La riserva di decontaminazione sarà sviluppata e ospitata da Croazia, Germania e Spagna e sarà finanziata dall’Ue con un budget iniziale di 66,7 milioni di euro.

«Stiamo prendendo misure concrete per aumentare la preparazione dell’Europa di fronte a potenziali minacce – ha detto il commissario per la gestione delle crisi Janez Lenarčič -. Stiamo creando una riserva di decontaminazione e un nuovo stock di attrezzature adatte alle emergenze chimiche, biologiche o nucleari. Sono grato agli Stati membri per questo sforzo – ha aggiunto -. Il nostro obiettivo è quello di fornire capacità di risposta rapida per i nostri cittadini se una tale emergenza dovesse mai verificarsi».

7 aprile 2022