Unicef, la canzone «Heartbeat» appello di speranza
I bambini siriani, attraverso la musica, chiedono al mondo di riavere indietro la loro infanzia rubata da 6 anni di guerra
I bambini siriani, attraverso la musica, chiedono al mondo di riavere indietro la loro infanzia rubata da 6 anni di guerra
Unicef e Zade Dirani, ambasciatore regionale per il Medio Oriente e il Nord Africa, lanciano “Heartbeat” (Il battito del cuore), una canzone per la Siria: «un messaggio di speranza – si legge in una nota Unicef – dai bambini della Siria al mondo. I bambini attraverso la canzone, realizzata per il sesto anno di guerra in Siria, chiedono al mondo di riavere indietro la loro infanzia». Composto e donato all’Unicef da Dirani, il brano è stato cantato da Ansam, bambina di 10 anni, nata non vedente, sfollata interna in Siria. Il video clip della canzone è stato girato in un’area duramente danneggiata dal conflitto in Siria, insieme con altri bambini che lanciano vernice colorata sulle macerie.
Le 22 ragazze e i 18 ragazzi vivono in un rifugio per famiglie sfollate in Siria, supportato dall’Unicef. Presso il rifugio, vengono garantiti ai bambini supporto psicologico, attraverso corsi di teatro, arte, musica e disegno. «La musica ha il grandissimo potere di unire le persone e tenere viva la speranza», ha dichiarato Dirani. «Noi dobbiamo ascoltare le richieste di questi bambini, che parlano a nome di altri milioni di bambini che hanno perso tanto. Tutti loro chiedono di riavere in dietro la propria infanzia e che la guerra, che non hanno voluto, finisca, per poter vivere in pace».
Ansam è una dei 3 milioni di bambini sfollati interni in Siria che sono stati costretti a lasciare le proprie case a causa dei combattimenti. Geert Cappelaere, direttore regionale Unicef, afferma: «La canzone ci spinge a non arrenderci e continuare a sperare e credere che ci sarà un futuro migliore per la Siria. Un futuro in cui ogni bambino e bambina possa semplicemente essere ancora un bambino».
16 marzo 2017