A San Pietro la Messa del Papa per la Divina Misericordia
Appuntamento nella II domenica di Pasqua, il 24 aprile, alle 10, dopo gli ultimi due anni di celebrazioni private nella chiesa di Santo Spirito in Sassia, a motivo della pandemia di Covid – 19
Torna nella basilica di San Pietro la Messa del Papa per la Divina Misericordia. Dopo gli ultimi due anni di celebrazioni private nella Chiesa del Santo Spirito in Sassia, a motivo della pandemia di Covid – 19, l’appuntamento è per la seconda domenica di Pasqua, il 24 aprile, alle 10. Ne dà notizia l’Ufficio delle celebrazioni liturgiche pontificie, tramite la sala stampa vaticana.
A istituire la domenica dedicata alla Divina Misericordia come festa per la Chiesa di tutto il mondo fu Giovanni Paolo II, nel 2000. Una data, quella della domenica “in albis” che, secondo le visioni mistiche della santa polacca suor Faustina Kowalska, fu Gesù in persone a chiedere, offrendole anche indicazioni su come dipingere l’immagine della Divina Misericordia. Santa Faustina fu la prima a celebrare individualmente questa festa con il permesso del confessore ma già nel 1944 il culto della Divina Misericordia nella prima domenica dopo Pasqua era presente nel santuario di Cracovia – Lagiewniki, per diffondersi poi in tutta la Polonia negli anni successivi. A quella devozione Papa Wojtyla dedicò la chiesa di Santo Spirito in Sassia, elevata a santuario dal 1994.
Proprio qui Francesco aveva presieduto la Messa per la Divina Misericordia lo scorso anno, nel 90° anniversario della rivelazione dell’immagine di Gesù Misericordioso, alla presenza solo di un gruppo di ospiti di istituti di pena, di medici e infermieri e di rifugiati provenienti da Africa e Medio Oriente. La prima volta lo aveva fatto in piazza San Pietro, il 3 aprile 2016, nel cuore del Giubileo straordinario della Misericordia. L’anno successivo, nel 2017, aveva celebrato la ricorrenza con i Primi Vespri nella basilica vaticana. Nel 2020 poi, nella prima ondata della pandemia di Covid-19, era tornato nella Chiesa del Santo Spirito per una cerimonia privata, senza fedeli, trasmessa in mondovisione e in diverse lingue. Una celebrazione nella quale aveva esortato ancora una volta a guardare alla misericordia di Dio, «mano che ci rialza sempre» e, al contempo, aveva messo in guardia dal rischio di essere colpiti da un altro «virus», quello dell’«egoismo indifferente».
21 aprile 2022