Alleanza contro la povertà: il decreto Energia, «provvedimento insufficiente»
A commentare le nuove misure del governo è il portavoce Russo: «Aiuto economico a chi è in difficoltà è sempre accolto con favore ma servono politiche strutturali»
Il decreto Energia approvato ieri, 25 settembre, dal Consiglio dei ministri, con un pacchetto da 1,3 miliardi di euro che proroga i bonus per energia e carburanti, non passa l’esame dell’Alleanza contro la povertà in Italia. A spiegare le motivazioni è il portavoce Antonio Russo: «Il provvedimento è insufficiente – afferma, raggiunto dall’Agenzia Sir – se si considera l’aumento della persone e delle famiglie che oggi nel nostro Paese vivono in condizione di fragilità sociale», vale a dire in povertà assoluta e relativa.
«Per quanto ogni aiuto economico rivolto alle persone in difficoltà vada sempre accolto con favore, nel caso del decreto Energia si individua un limite strutturale», prosegue Russo, sottolineando che «servono politiche strutturali a fronte di un problema strutturale come la povertà. Misure temporanee non affrontano alla radice le difficoltà di chi fa i conti con l’aumento dei prezzi al consumo e l’inflazione».
Ancora, nell’analisi del portavoce dell’Alleanza, il provvedimento presenta «alcuni limiti specifici» che riguardano «la platea ristretta dei potenziali aventi diritto; le risorse limitate messe a disposizione a fronte del problema; i tempi di erogazione». La legge 85/2023, ricorda ancora Russo, «ha modificato le regole di accesso alle misure di contrasto alla povertà ampliando così la platea dei potenziali aventi diritto ad un reddito minimo». Ma «misure la cui azione una tantum è limitata nel tempo – rileva – non affrontano il problema alla base. Per aiutare chi è in condizione di difficoltà servono misure universalistiche e non categoriali», è il monito. Servono cioè «politiche del lavoro, politiche sociali e un sistema di welfare all’altezza della situazione. Un programma di presa in carico delle persone con fragilità sociale che si sviluppi soprattutto nei Comuni». Ancora, «servono più risorse economiche e più sinergia tra Stato e territorio e un nuovo patto tra soggetti sociali e istituzionali più prossimi ai cittadini», conclude il portavoce.
26 settembre 2023