Aumento dei tassi, un peso per le famiglie

Penalizzato soprattutto chi ha scelto un mutuo a tasso variabile. Nella speranza che il recente rialzo della Bce sia l’ultimo, alcuni consigli per fronteggiare questa situazione di difficoltà

Riprendo questa nostra rubrica dedicata alle tematiche economiche e finanziarie con una questione di grande attualità: l’aumento del costo del denaro deciso dalla Banca centrale europea. Con questo termine si intende esprimere il valore che la Banca centrale indica come riferimento per i tassi di interesse da applicare a mutui, prestiti e altre forme di finanziamento. Abbiamo assistito negli ultimi 10 mesi ad un rialzo continuo di questo valore, un fenomeno molto raro, inedito per la moneta unica, sospinto da un rialzo improvviso dell’inflazione.

Dal punto di vista tecnico la scelta della Bce è certamente coerente alle regole dell’economia e della finanza, essenzialmente basate sul meccanismo della domanda e dell’offerta. L’aumento dei tassi di interesse tende a frenare gli investimenti e i consumi con una conseguente riduzione della domanda e quindi dei prezzi. L’intenzione dei banchieri centrali è certamente quella di limitare l’espandersi di questo fenomeno inflazionistico, con il rischio tuttavia che il peso delle decisioni incida così pesantemente sul portafoglio delle imprese, ma soprattutto delle famiglie che, limitando ancor di più i consumi, diano l’avvio ad una fase, ancor più grave di recessione.

Vediamo allora cosa si può fare di fronte ad un evento di questo tipo. Le famiglie più penalizzate sono quelle che hanno scelto mutui per l’acquisto della prima casa a tasso variabile, o quelle imprese, quasi tutte, che hanno scelto giustamente di sostenere i loro investimenti con lo stesso sistema. È soprattutto la velocità della crescita che non ha permesso un adattamento, passando da valori prossimi allo 0,50% al valore annunciato che porterà il tasso di riferimento nel prossimo mese al 4,50%; in alcuni casi il rialzo ha comportato un aumento del 50% del costo mensile dei mutui con centinaia di euro in più da pagare da ogni famiglia toccata da questa congiuntura.

È molto difficile affrontare questa situazione in questo momento poiché il passaggio dal tasso variabile ad un tasso fisso comporta un ulteriore aumento, dal momento che i tassi fissi risentono maggiormente delle prospettive e il loro valore è salito molto oltre il valore di riferimento Bce. Un piccolo spiraglio sembra giungere dalla considerazione di alcuni importanti analisti che tendono a considerare questo livello dei tassi come il massimo al quale la Bce possa giungere, sia per l’effetto di contenimento dell’inflazione, sia per il livello al quale il sistema europeo può davvero tenere economicamente. Sperando allora che questo valore del costo del denaro sia effettivamente il tetto dal quale si può solo riscendere, ci diamo alcuni consigli utili su come gestire questo momento di difficoltà:

Innanzitutto è importante controllare il contratto di mutuo e assicurarsi circa le modalità di costruzione del piano di ammortamento. La maggior parte dei mutui ha un piano d’ammortamento “alla francese”, che comporta la composizione della rata mensile in una parte di restituzione del capitale e una parte di pagamento dell’interesse. Come si prevede che si adegui il mutuo nel caso di variazione del tasso di interesse? Bisogna leggere il contratto e fare attenzione a come la banca lo ha applicato ricalcolando l’importo della rata. In taluni casi la banca continua a prelevare la stessa quota capitale aumentando direttamente il solo valore della quota interesse e ciò fa rialzare di molto le rate; in altri casi, il ricalcolo è fatto a partire dal capitale residuo in quel momento e l’intero piano viene ricostituito portando una variazione delle due parti componenti la rata mensile.

Bisogna poi controllare lo spread che la banca ha applicato al contratto di mutuo. Lo spread è quel valore base che, indipendentemente dal costo del denaro, la banca ha chiesto di applicare al finanziamento. Molte volte può essere un valore negoziabile! Chiedendo alla Banca di regolarlo in base all’aumento, in parte si compensa l’aumento del tasso di interesse. Ancora, si può cercare un istituto bancario che offre spread minori o applica condizioni migliori quindi, nel caso si trovi un’offerta migliore, è possibile accedere alla cosiddetta “surroga” del mutuo: senza alcuna spesa si può estinguere il vecchio muto con un nuovo finanziamento dato dalla nuova banca a condizioni migliori, trasferendo l’eventuale ipoteca alla nuova banca.

Infine, resistere in questa situazione è possibilità preziosa! Nel corso del 2024 gli effetti economici dovrebbero migliorare e, di conseguenza anche il valore dei tassi di interesse si stabilizzerà. La discesa non sarà rapida e il livello bassissimo che abbiamo conosciuto dovremo dimenticarlo, tuttavia gli adeguamenti, le misure di sostegno e soprattutto l’adattamento delle famiglie dovrebbero poter generare una ripartenza e un alleggerimento del carico. Confidiamo nell’intelligenza delle misure governative, capaci di offrire alle famiglie le opportunità per essere davvero un motore economico importante. Senza il loro apporto in termini di spesa, di consumo, di domanda dei servizi non sarà certo possibile alcuna ripresa. Nell’eventualità abbiate bisogno di ulteriori consigli siamo qui a vostra disposizione.

19 settembre 2023