Azione cattolica Roma, il bilancio di Rosa Calabria

Nell’assemblea elettiva, la presidente uscente fa il punto sui suoi 6 anni alla guida dell’associazione diocesana. Il ricordo dei 150 anni di Ac in diocesi

Con la XVII Assemblea diocesana dell’Azione cattolica di Roma, conclusa il 16 febbraio al Seminario Maggiore, termina il mio mandato di presidente diocesano. Sei anni di servizio che mi hanno permesso di conoscere tantissime persone con le quali ho potuto collaborare. Anni di condivisione di emozioni, di storie, di esperienze associative, volti, sorrisi e affetti che lasceranno per sempre un’impronta nella mia vita. Anni in cui ho voluto provare a creare, tra tutte le associazioni parrocchiali, il senso di appartenenza a un’unica associazione. Da subito mi è piaciuto parlare di un “noi” associativo.

Due momenti molto emozionanti li abbiamo vissuti nel 2019 con la celebrazione dei 150 anni di Ac a Roma: l’incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la Messa celebrata dal cardinale vicario Angelo De Donatis nella basilica di San Giovanni. Un incoraggiamento a raccontare di persone che hanno speso la propria vita per il Vangelo. Abbiamo vissuto la nostra missione in un itinerario tra evangelizzazione e testimonianza nella fedeltà al messaggio evangelico, nella quotidianità e negli ambienti di vita. Tutti gli incontri di formazione hanno seguito il tema dell’anno associativo con i verbi e le icone bibliche proposti dal Centro nazionale e declinati con le linee pastorali diocesane e le sollecitazioni di Papa Francesco. Una proposta per educare a leggere dal punto di vista evangelico la società ed essere in grado di intervenire di fronte alle sfide poste dal nostro tempo, come i problemi della violenza, del lavoro, la bioetica, la globalizzazione, l’ecologia integrale. Abbiamo organizzato incontri di formazione e di studio aperti alla città e non sono mancati i momenti di spiritualità nei tempi di Avvento e Quaresima. Importante è stato coinvolgere i genitori dei ragazzi dell’Acr e farli partecipare con lo stesso percorso.

Abbiamo voluto incontrare e creare rete con le tante associazioni che operano a Roma con uno sguardo attento rivolto all’uomo e alla realtà del nostro tempo. Mi hanno definito “la passionaria dell’Ac” e mi ci ritrovo perché è una passione nata dalla convinzione di far parte di un’associazione che rivolge il suo servizio alla Chiesa e all’uomo, insieme a laici che ogni anno, attraverso l’adesione, scelgono di rinnovare l’impegno in un percorso di fede con il coraggio di diventare sale e lievito. Laici che vogliono continuare ad essere promotori di comunione per contribuire a costruire un tessuto sociale attraverso i valori della solidarietà e della convivenza civile.

Non posso dimenticare la Carovana della Pace, straordinario momento pubblico tra le vie della città insieme a tanti bambini, genitori, nonni, educatori che con una gioiosa rumorosità ogni anno vogliono dire a voce alta il loro “sì” alla pace, vogliono essere costruttori di pace e non si riconoscono con chi usa gesti e toni violenti o intolleranti. Saremo sempre per l’accoglienza perché è così che si costruisce la casa comune. (Rosa Calabria)

17 febbraio 2020