Cina: 6 i morti per il coronavirus. Oms convoca comitato di emergenza
Sale il rischio che il nuovo virus sbarchi in Europa. Sei al momento i morti. Confermata la trasmissione da uomo a uomo. Controlli negli aeroporti
Salgono i decessi legati alla polmonite da coronavirus, identificato in Cina, di cui sono stati segnalati casi anche in Thailandia, Giappone e Corea del Sud. Si parla di 6 vittime, su un totale di 291 persone contagiate e 922 pazienti che restano sotto osservazione negli ospedali cinesi, fra cui anche 14 operatori sanitari. È di ieri, 20 gennaio, la conferma ufficiale che il virus si può trasmettere da uomo a uomo «ma sono necessarie ulteriori informazioni per valutare la portata di questa modalità di trasmissione – si legge nel report del Centro europeo di controllo delle malattie (Ecdc) aggiornato a oggi -. La fonte dell’infezione non è nota e potrebbe essere ancora attiva». Considerata «moderata», pertanto, la probabilità di infezione per i viaggiatori in visita a Wuhan, dove il vurs è stato individuato per la prima volta a inizio dicembre, «che hanno uno stretto contatto con individui sintomatici». Di conseguenza, «anche la probabilità di importazione di casi nell’Unione europea è considerata moderata».
Per la giornata di domani, 22 gennaio, è convocato a Ginevra dall’Organizzazione mondiale della sanità un comitato speciale, con l’obiettivo di valutare se il coronavirus costituisca «un’emergenza pubblica», ha spiegato il direttore Tedros Adhanom Ghebreyesus. Al centro dell’incontro, possibili «raccomandazioni da fare per far fronte all’epidemia». L’Oms intanto ha classificato il nuovo coronavirus con la sigla “2019-nCoV”. Non si escludono quindi misure importanti a livello internazionale, «dai controlli più serrati negli aeroporti allo sconsigliare spostamenti, fino alle restrizioni dei viaggi, chiaramente non da tutta la Cina ma solo dalla città di Wuhan», chiarisce il direttore del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità Gianni Rezza.
Nella città cinese, nel frattempo, sono in corso attività e misure ulteriori di igiene e pulizia ambientale. Il timore è che, con le celebrazioni del Capodanno cinese, fra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, l’aumento dei viaggi da e per la Cina porti con sé un incremento delle probabilità del virus nei confini dell’Europa. Controlli intensificati, dunque, negli aeroporti. Compreso lo scalo romano di Fiumicino. E proprio dalla direzione sanitaria dell’aeroporto Leonardo Da Vinci arriva l’allerta a tutte le compagnie aeree che hanno collegamenti con il Paese perché vengano effettuati controlli sui passeggeri in arrivo.
21 gennaio 2020