Circolo S. Pietro, l’invito all’ascolto
L’assemblea solenne alla Lateranense, con l’intervento di De Donatis sul cammino sinodale. Il presidente Sacchetti riconferma l’impegno per i poveri
«È un tempo di grazia, il cammino sinodale, è un tempo dello Spirito Santo, in cui la Chiesa sta cercando di riscoprire la bellezza di essere un popolo in cammino, un popolo di pellegrini». Così il cardinale vicario Angelo De Donatis ha salutato i soci del Circolo S. Pietro riuniti nell’aula magna della Pontificia Università Lateranense nel pomeriggio di ieri, 21 febbraio. A partire dall’incontro di Emmaus, De Donatis ha consegnato due riflessioni per il cammino sinodale. La prima è connessa con l’ascolto, che «non è una strategia pastorale ma è uno stile grazie al quale si rende presente il Signore nel mondo, il Signore Risorto. Perché è questo è quello che fa il Signore Risorto con i due discepoli, proprio nel racconto del Vangelo di Luca. Il vostro essere testimoni in quello che vivete – ha detto il cardinale – inizia ascoltando ciò che le persone portano nel cuore. Questo è l’augurio che vi faccio, prima di tutto. Partire dall’ascolto, sempre». La seconda riflessione è legata invece all’invito che i due discepoli fanno a Gesù «di entrare e di rimanere con loro. Offrono a Gesù un pasto. Questo cammino di ascolto, di condivisione, passa anche per l’accettazione dell’ospitalità. Per il ricevere qualcosa da parte di quelle persone che abbiamo ascoltato camminando insieme a loro».
Alle parole del porporato ha fatto eco l’assistente ecclesiastico del Circolo monsignor Franco Camaldo, che ha raccomandato la discrezione: «Rendervi invisibili nel fare il bene, per rendere visibili tutti coloro che la bontà del Signore mette sulla nostra strada, chinandovi sui fratelli feriti nella carne e nello spirito per recare loro, con l’aiuto materiale, il conforto di una parola di speranza e di un gesto di fraterna carità». Dopo aver ringraziato De Donatis, Camaldo e il rettore Vincenzo Buonomo – che ha salutato «da socio del Circolo e non da rettore perché gli onori di casa spettano al gran cancelliere» -, il presidente Niccolò Sacchetti ha illustrato le povertà di Roma, a conclusione del secondo anno di pandemia. «L’elemento che ci deve far riflettere di più è che è il 44% degli assistiti dalla Caritas nel 2021 è costituito da “nuovi poveri”», ha spiegato citando il “Rapporto 2021 sulla povertà ed esclusione sociale”. «Si tratta per lo più di un fenomeno che riguarda persone che si ritenevano fino a poco tempo prima relativamente protette e al sicuro e per le quali era lontanissimo il ricorso a forme di aiuto di tipo assistenziale; per loro è ovviamente nuovo anche il sentimento di vergogna che si prova nel dover chiedere un aiuto perché non si è più autosufficienti».
I dati sull’andamento della povertà sono purtroppo in linea con le attese e il Circolo S. Pietro è pronto a rispondere alle nuove necessità. «Sono persone infinitamente discrete e dignitose – ha continuato il presidente – persone che dobbiamo andare a trovare e aiutare attraverso la nostra fitta rete sul territorio costituita dalle parrocchie della diocesi con cui abbiamo da sempre un rapporto continuo». Alla relazione del presidente, come ogni anno, hanno fatto seguito il giuramento dei soci effettivi e il conferimento del distintivo dorato a chi ha prestato 25 anni di servizio al Circolo e della medaglia dorata a chi ha compiuto 50 anni di appartenenza. (Marco Chiani)
22 febbraio 2022