Coronavirus: il piano vaccinale e l’arrivo dei profughi ucraini
Il 31 marzo la fine dello stato di emergenza. Cicchetti (Altems, Cattolica): «Garantire al meglio accoglienza e cure sanitarie» a chi fugge dalla guerra
Commentando l’87° Instant Report Covid-19, Americo Cicchetti, direttore dell’Alta Scuola di economia e management dei sistemi sanitari dell’Università Cattolica (Altems), osserva che «è ormai chiaro che il 31 marzo ci sarà la fine dello stato di emergenza e a tal riguardo qualche giorno fa il commissario straordinario Figliuolo ha inviato agli organi di governo centrali e regionali una missiva con le predisposizioni per la risposta ad eventuali “recrudescenze” pandemiche in previsione della chiusura dello stato d’emergenza». Per l’esperto, «è necessario che tali indicazioni siano integrate alla luce dello stato emergenziale relativo alla guerra in Ucraina e all’imminente arrivo dei profughi ucraini in Italia per garantire al meglio l’accoglienza e le cure sanitarie secondo quei valori umani che hanno sempre contraddistinto il nostro Paese».
Analizzando le vaccinazioni con prima dose, evidenzia il report, la Regione associata al tasso di copertura più elevato per la fascia d’età 50-79 anni è il Lazio (93,2%) mentre la Regione con la percentuale minore di vaccinati nella stessa fascia risulta essere il Piemonte (87,2%). Per quanto concerne la fascia d’età 5-19 anni, la Regione associata al tasso di copertura più elevato è il Molise (71,3%), mentre la Regione/Provincia autonoma con la percentuale minore di vaccinati nella stessa fascia risulta essere la Provincia autonoma di Bolzano (50,9%). Sul territorio nazionale, la copertura vaccinale da 1ª dose nella fascia d’età 50-79 anni è dell’89,4%, mentre nella fascia d’età 5-19 anni è del 61,4%.
4 marzo 2022