Coronavirus, in America Latina e Caraibi superati i 100mila morti

Solo in Brasile 43mila nuovi contagi in un giorno. Cala la pressione sul Nordest e su Manus mentre aumenta negli Stati del Sud, dove si avverte l’arrivo dell’inverno

La pandemia supera un’altra cifra emblematica in America Latina e Caraibi: oltrepassata la soglia dei 100mila morti. Solo in Brasile nella giornata di ieri, 24 giugno, ci sono stati circa 43mila nuovi contagi di Covid-19 e più di mille vittime. Cala la pressione sul Nordest e su Manaus ma aumenta negli Stati del Sud, dove si avverte un po’ di più l’arrivo della stagione invernale. Ai Paesi maggiormente sotto pressione (in particolare Perù e Cile) si aggiunge anche la Colombia, con oltre 6mila contagi registrati nelle ultime 24 ore. Quasi mille morti anche in Messico, che tocca quota 947. Secondo il rapporto redatto dalla Repam tre volte alla settimana, aggiornato a ieri, nella Panamazzonia i contagi finora accertati sono 389.171, i morti 13.038.
In totale, secondo la ricognizione dell’Agenzia Sir sui dati ufficiali di mercoledì 24 giugno, i casi positivi accertati nell’intera area sono due milioni 232.530, i morti 103.160.

Per quanto riguarda i singoli Paesi, in Brasile si contano 1.192.474 contagiati e 53.830 morti, in Perù 264.689 e 8.045, in Cile 254.416 e 4.731, in Messico 196.847 e 24.324, in Colombia 77.113 e 2.491, in Ecuador 51.689 e 4.274, in Argentina 44.931 e 1.043, in Repubblica Dominicana 28.631 e 691, a Panama 28.030 e 547, in Bolivia 27.487 e 876.

In Brasile intanto l’arcivescovo di San Paolo il cardinale Odilo Scherer ha invitato in una lettera, diffusa ieri, i sacerdoti e i responsabili delle chiese della diocesi, «secondo il loro prudente criterio», a «tornare alle celebrazioni con presenza di popolo, osservando con cura le indicazioni preventive raccomandate». Il porporato ricorda che la celebrazione delle Messe senza fedeli prosegue ormai da ben tre mesi, coincisi con l’esplosione di contagi nella metropoli brasiliana, la più colpita del Paese dal Covid-19. Basti pensare che nello Stato di San Paolo il bilancio ufficiale è al momento di 238.822 casi confermati e di 13.352 morti. Sospese in questo periodo anche le attività pastorali e ridotto all’essenziale il lavoro negli uffici.

«Ben sapendo che il rischio non è ancora stato superato – scrive il cardinale – ma dopo aver imparato a gestirlo, riteniamo che sia giunto il tempo per tornare a un’attività programmata e graduale delle attività necessarie per la vita delle parrocchie e ai servizi di curia, importanti per la relazione del popolo con la Chiesa e viceversa». Pertanto, anche gli uffici parrocchiali potranno essere riaperti, con prudenza e gradualità, dal 29 giugno. Per quanto riguarda le Messe, l’arcivescovo si raccomanda di evitare gli assembramenti di persone. Nonostante la riapertura, le celebrazioni proseguiranno comunque a essere trasmesse dal vivo attraverso i media diocesani.

25 giugno 2020