Cottarelli: emerse possibilità di un governo politico

Il premier incaricato attende prima di sciogliere la riserva: il colloquio informale con il presidente Mattarella si conclude con un accordo sull’attesa di «eventuali sviluppi»

Nulla di fatto. Il colloquio informale di questa mattina, mercoledì 30 maggio, tra il premier incaricato Carlo Cottarelli e il presidente Mattarella si è concluso con la scelta di prendere tempo. L’economista dunque non ha ancora sciolto la riserva dal momento che «sono emerse nuove possibilità per la nascita di un governo politico». Di qui la scelta, d’intesa con il presidente della Repubblica, di attendere ancora «eventuali sviluppi».

Oltre all’ipotesi di uno scioglimento immediato delle Camere per andare alle urne entro luglio, si è aperto dunque uno spiraglio per un esecutivo politico targato Movimento 5 Stelle – Lega. Con i primi che si mostrano possibilisti e  i secondi che invece tornano a tirare il freno a mano, tentati dall’ipotesi del ritorno alle elezioni. «Noi non ostacoliamo soluzioni per emergenze – le parole di Salvini -, poi al voto».

Più probabile, dunque, la scelta di arrivare in modo più “ordinato” alle urne per l’autunno. La premessa indispensabile perché questo accada è che il governo Cottarelli riesca a partire e a vedere davanti a sé almeno un paio di mesi di lavoro, per poi sciogliere la legislatura a fine luglio o all’inizio di agosto. In ogni caso, il tempo della decisione non è eterno: con ogni probabilità entro la serata dal Quirinale si deciderà se vale la pena tentare la strada della politica o se sarà necessario sciogliere immediatamente le Camere per tornare al voto. Tra le fila della Lega intanto circola anche l’ipotesi di un’astensione o di un’uscita dall’aula al momento del voto di fiducia a un eventuale esecutivo Cottarelli. I Cinque Stelle invece sarebbero ancora orientati per una chiara dichiarazione di sfiducia. In ogni caso, sia in caso di sfiducia che di astensione concordata, si aprirebbe l’iter per le prossime politiche.

Salvini intanto, in comizio a Pisa, si appella direttamente al Capo dello Stato: «Ci dia la data delle elezioni e gli italiani faranno giustizia in cabina elettorale di quello che è successo in queste settimane. Quello che non ci hanno fatto fare adesso lo faremo a furor di popolo tra due, tre mesi. Speriamo non a fine luglio, perché ci sono le sacrosante ferie degli italiani, ma prima si vota meglio è».

30 maggio 2018