Decreto migranti, Save the Children: preoccupazione per i minori non accompagnati

L’organizzazione sottolinea la necessità che le procedure sull’accertamento dell’età non riducano le garanzie e chiede accoglienza per tutti i minorenni

Il nuovo decreto immigrazione e sicurezza, approvato dal Consiglio dei ministri ieri sera, 27 settembre, che prevede, tra l’altro, una stretta sui cosiddetti “falsi minorenni”, è visto con apprensione da Save the Children. In una nota l’organizzazione esprime infatti «preoccupazione di fronte al rischio di una riduzione delle tutele a favore dei minori stranieri non accompagnati» che giungono in Italia. Il nuovo testo, infatti, prevede che in caso di arrivi consistenti, le forze dell’ordine possano effettuare rilievi antropometrici o altri accertamenti sanitari, anche radiografici, volti a individuare l’età del migrante. Questo, per Save the Children, «riduce le garanzie in favore dei minorenni e aumenta il rischio di errori di valutazione. L’accertamento dell’età è previsto in primis a favore del minore, per l’accesso ai diritti essenziali e per la sua protezione. È importante che tale procedura avvenga nel quadro di un previo controllo giurisdizionale e al netto di altre considerazioni, quali l’emergenza e l’urgenza».

Altro punto del decreto che secondo l’organizzazione dovrebbe essere rivalutato riguarda il possibile inserimento di ragazzi con un’età superiore ai 16 anni in centri ordinari destinati agli adulti. «La previsione di centri destinati esclusivamente ai minorenni che arrivano da soli nel nostro Paese rappresenta una fondamentale misura di protezione rispetto alla quale è importante non arretrare – dichiara Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa dell’organizzazione -. Riteniamo essenziale che l’Italia si doti di una rete di centri di prima accoglienza governativi dedicati ai minorenni e distribuiti in tutte le regioni, come primo passo per un positivo inserimento all’interno della rete di accoglienza diffusa del Sistema di accoglienza e integrazione (Sai)».

Per Milano è importante focalizzarsi sul fatto che si parla di minori con alle spalle una «vita, traumi, ma anche sogni e speranze rispetto ai quali abbiamo la responsabilità di esercitare un dovere di cura. Ce lo chiede il diritto ma anche il buonsenso. Come ricordato dalla Garante per l’infanzia e l’adolescenza, i diritti dei minori richiedono una responsabilità e un impegno comune che deve essere al centro delle risposte politiche, che non devono essere guidate da una logica emergenziale», conclude Milano.

28 settembre 2023