Diritto umanitario, i 70 anni delle Convenzioni di Ginevra in una mostra

Al Circolo degli Esteri di Roma l’esposizione delle foto vincitrici dello “Humanitarian Visa d’or Award” del Comitato internazionale Croce Rossa

Il sorriso di una bimba con la testa fasciata, alle spalle un militare centrafricano con il fucile spianato, o una testimone con il volto travisato per poter denunciare in tribunale lo stupro subito in Congo. Storie collegate tra loro, dalla violenza della guerra e dall’abuso, ma anche da un impegno all’aiuto che non conosce frontiere. Volti che stanno gli uni accanto agli altri nei panelli allestiti a Roma per una mostra fotografica al Circolo degli Esteri con la quale la Croce Rossa, insieme con il ministero degli Esteri italiano, celebra il 70° anniversario delle Convenzioni di Ginevra per il diritto umanitario.

«I documenti più sottoscritti al mondo», ha sottolineato Peter Maurer, presidente del Comitato internazionale dell’organizzazione: «Oggi un punto di partenza e non di arrivo, che ci deve spingere a guardare avanti con impegno rinnovato, perché sempre e dovunque sia possibile aiutare». “Permetteteci di aiutare”: questa la frase che ritornata durante l’inaugurazione, il 5 novembre. Per capire cosa significhi basta guardare le fotografie, parte di collezioni premiate a partire dal 2012 con lo Humanitarian Visa d’Or Award. Leggere i titoli è come fare il giro del mondo dei conflitti: da “Syria, inside Homs” a “Humanitarian Crisis in the Central African Republic”, da “Minova Rape Trials” a “Born into Conflict Child Soldiers in Colombia”.

A indicare la traccia da seguire anche Emanuela Del Re, vice-ministro degli Esteri e della cooperazione internazionale. «L’Italia ha nella Croce Rossa un partner strategico con il quale sostiene i valori fondamentali della pace e del rispetto dei diritti umani», ha detto la responsabile della Farnesina, prima di citare la scrittrice statunitense Susanne Sontag: «Nel suo saggio “On Photography” sottolineò che con le immagini si può accompagnare una consapevolezza collettiva che diviene poi coscienza politica». Secondo Del Re, «fotografie e riprese video possono andare oltre l’episodio e farsi simbolo di consapevolezza della sofferenza».

C’è poi l’impegno concreto, frutto di una storia cominciata il 22 agosto 1864, con la prima Convenzione di Ginevra firmata dopo lo shock dei 40mila feriti della battaglia di Solferino. Rispetto alle sfide del presente, Maurer ha denunciato che «negli ultimi otto anni si sono costituiti più gruppi armati “non statali” di quanto non sia accaduto nei precedenti 70». I “conflitti asimmetrici”, dunque, sono una minaccia sempre più grave. «Il Comitato ha avuto contatti con o comunque censito 420 gruppi armati non statali», ha precisato Maurer. Poi, ancora, il riferimento alle vittime senza difese: «L’ho visto in Siria, ad Aleppo o ad Homs; è scioccante la devastazione delle infrastrutture, delle scuole e degli ospedali, e il fatto che le popolazioni colpite sono riportate indietro di decenni».

7 novembre 2019