Famiglia, De Palo: «Nel Def tante parole ma pochi fatti»
Il presidente del Forum Famiglie: «Se non ci sarà un salto di qualità nel trattare il tema della denatalità non ci sarà alcun futuro». Emma Ciccarelli: «Nessuna risposta chiara nella nuova finanziaria»
Le cause della denatalità possono essere ricercate sia in una mancanza di politiche a favore della famiglia sia in una crisi culturale. È quanto emerso durante la tavola rotonda “Il conto salato della denatalità. Quale futuro per una società senza figli” organizzato da Identità cristiana in occasione della terza edizione della Settimana della famiglia promossa dal Forum delle associazioni familiari del Lazio e dal Centro per la pastorale della famiglia della Diocesi di Roma. L’incontro si è svolto sabato 13 ottobre nel Teatro Raffaello della parrocchia Santi Fabiano e Venanzio. Il motivo dell’incontro è stato spiegato da Paolo Voltaggio presidente di Identità cristiana secondo il quale il problema della denatalità è «molto grave» e va analizzato a «tutto campo dando ai giovani la possibilità di lavorare per acquistare una casa e metter su famiglia».
Il presidente del Forum Famiglie, Gianluigi De Palo, ha ricordato il Patto per la natalità presentato a tutte le forze politiche a gennaio e che mette in risalto l’urgenza di attuare politiche a favore della natalità, servizi per l’infanzia e la genitorialità. Per De Palo la crisi delle nascite è un tema sul quale bisogna «insistere» e per il quale «serve un salto di qualità» non solo da parte della politica ma anche da realtà come le imprese, i sindacati, le banche. Se non ci sarà presto un cambio di tendenza per il nostro Paese «non ci sarà alcun futuro». Spiegando la gravità della situazione ha affermato di ricevere numerose mail da parte di giovani coppie le quali esprimono il loro rammarico nel dover abbandonare l’Italia per realizzare sogni lavoratavi e familiari all’estero. «La politica ha compreso che esiste una reale emergenza – ha concluso -. Il problema sta nel trasformare le buone intenzioni in concretezza. Nel Def ci sono tante parole ma pochi fatti. Il nostro ruolo è proprio quello di portare concretezza in quello che c’è».
Emma Ciccarelli presidente del Forum famiglie del Lazio ha prospettato per l’Italia un futuro grigio e triste in mancanza di un cambio generazionale. «Avremo una popolazione molto anziana e senza il sostegno dei giovani – ha affermato –. L’Italia in tal senso ha fatto un pessimo investimento». Il Forum non nasconde la sua preoccupazione non avendo riscontrato «risposte chiare» nella nuova finanziaria. La denatalità «incombe» e pertanto l’associazione continuerà ad insistere con i partiti politici. «Urge compattezza da parte loro – ha concluso -. Abbiamo una grande responsabilità nei confronti delle nuove generazioni».
Una società senza figli è destinata «all’estinzione» ha detto Paolo Maria Floris vicepresidente di Identità cristiana. Ha ricordato che dal 2015 il numero di morti supera quello dei nati paragonando i dati a quelli registrati nel 1917 e 1920 quando agli esiti della Prima guerra mondiale si sommò l’epidemia dell’influenza spagnola. Floris ritiene che un’inversione di tendenza può avvenire solo «attraverso politiche mirate al rapporto con il lavoro, il ruolo della donna ma soprattutto con un’operazione di tipo culturale perché la nostra società è fondata sull’individualismo più folle». Si è inoltre detto sorpreso del fatto che gli studiosi non calcolino come causa di denatalità anche l’aborto. «Dall’approvazione della 194 sono state interrotte 6 milioni di gravidanze» ha aggiunto.
Alberto Gambino, presidente di Scienza e Vita, ritiene responsabili anche i genitori delle nuove generazioni le quali «non sono state formate culturalmente ad accogliere bambini. La società del benessere porta all’egoismo e all’individualismo. Le responsabilità vanno trovate nei genitori e non nei figli. Bisogna rendersi conto che la famiglia è sacrificio». Per Claudio Gentili direttore de “La Società” i giovani non fanno figli «per mancanza di speranza e fiducia nel futuro». È necessario quindi «annunciare la bellezza della generatività biologica, sociale e culturale per ridare speranza ai giovani e all’Italia».
15 ottobre 2018