Francesco, appello per «strage» in Siria e attentato a San Pietroburgo
Le parole del Papa al termine dell’udienza: «Faccio appello a quanti hanno responsabilità politiche affinché cessi questa tragedia»
Le parole del Papa al termine dell’udienza del mercoledì: «Faccio appello a quanti hanno responsabilità politiche affinché cessi questa tragedia»
«Inaccettabile strage». Ha usato queste parole Papa Francesco per descrivere, nell’appello che ha concluso l’udienza generale di questa mattina, 5 aprile, in piazza San Pietro, l’attacco avvenuto ieri nella provincia di Idlib, in Siria, nel quale «sono state uccise decine di persone inermi, tra cui tanti bambini». Probabilmente con l’uso di gas. Eventi ai quali «assistiamo inorriditi», ha detto il pontefice, esprimendo «ferma deplorazione», insieme alla preghiera per le vittime e per i loro familiari. Quindi ha continuato: «Faccio appello alla coscienza di quanti hanno responsabilità politiche, a livello locale e internazionale, affinché cessi questa tragedia e si rechi sollievo a quella cara popolazione da troppo tempo stremata dalla guerra». Ancora, nelle parole di Francesco anche l’incoraggiamento agli «sforzi di chi, pur nell’insicurezza e nel disagio, si sforza di far giungere aiuto agli abitanti di quella regione».
Un messaggio, quello rivolto dal Papa alla folla in piazza prima dei saluti ai fedeli di lingua italiana, che come consuetudine concludono l’udienza generale del mercoledì, che si era aperto con il ricordo del «grave attentato dei giorni scorsi nella metropolitana di San Pietroburgo, che ha provocato vittime e smarrimento nella popolazione». Affidando «alla misericordia di Dio» quanti sono tragicamente scomparsi, Francesco ha espresso «la mia spirituale vicinanza ai loro familiari e a tutti coloro che soffrono a causa di questo drammatico evento».
5 aprile 2017