Gaza: dalla guerra, «conseguenze devastanti per la popolazione»

Parla il parroco padre Romanelli, bloccato a Betlemme. «I rifornimenti sono per lo più inesistenti. Non siamo in grado di soddisfare i bisogni di tutti». L’invito alla preghiera

Parla da Betlemme, dove è ancora bloccato a causa della guerra tra Israele e Hamas, padre Gabriel Romanelli, parroco della parrocchia latina della Sacra Famiglia, l’unica cattolica della Striscia. «Le conseguenze saranno devastanti, per questo deve finire subito – il suo appello -. Il deterioramento postbellico del settore sanitario e di altri sistemi avrà un impatto significativo sulle nostre vite normali, qui nella Striscia. Per non parlare dell’effetto psicologico, della paura e dei disturbi che questa guerra lascerà sulla popolazione di Gaza. Molti soffriranno!».

Il francescano parla anche dell’assedio totale imposto da Israele, che ha interrotto le forniture dei beni primari. «Non siamo nell’abbondanza – spiega -, per questo stiamo cercando di razionare le scorte tra di noi per sostenerci il più a lungo possibile. Per quanto riguarda la situazione dell’elettricità, proprio come il resto dei cittadini di Gaza abbiamo un accesso limitato all’elettricità durante il giorno, che dura per un breve periodo. Purtroppo il carburante sta quasi per finire e si ipotizza un’interruzione dell’elettricità in tutta la Striscia di Gaza. Non abbiamo abbastanza acqua, quindi la usiamo con saggezza e per lo più solo per bere. Come tutti sanno e vedono attraverso i telegiornali, a causa delle distruzioni e delle devastazioni lasciate dalla guerra, i rifornimenti sono scarsi e per lo più inesistenti. Di conseguenza, non siamo in grado di comprare nulla o di soddisfare i bisogni di tutti».

Al momento, oltre 150 sfollati sono ospitati nell’edificio della chiesa e della parrocchia; più di 30 hanno trovato rifugio nel Centro San Tomaso D’Aquino; altre persone ancora si trovano nella Scuola della Sacra Famiglia. Sono i tre ambienti che la parrocchia ha aperto per accogliere chi ha bisogno. Impegnate nell’assistenza anche le religiose della zona: le Suore del Verbo Incarnato,  le Suore del Rosario e le Suore della Carità.

Padre Romanelli rivolge a tutti il suo appello «per fermare questa guerra. Chiediamo anche ai fedeli, ovunque siano, di unirsi a noi nella preghiera e all’appello del Patriarca latino il cardinale Pierbattista Pizzaballa di dedicare il prossimo martedì, 17 ottobre, al digiuno, all’astinenza e all’intercessione per gridare a Dio la fine di questa guerra e la pace». Appello al quale anche la diocesi di Roma ha già aderito.

13 ottobre 2023