Giubileo, aperta la Porta Santa al Bambino Gesù di Palidoro

A presiedere il vescovo di Porto-Santa Rufina Gino Reali, che ha designato la cappella dell’ospedale come «casa di misericordia per tutti»

A presiedere il vescovo di Porto-Santa Rufina Gino Reali, che ha designato la cappella dell’ospedale come «casa di misericordia per tutti»

La processione, il rito di apertura, quindi la Messa, la benedizione del presepe e di tre grandi tele realizzate dai piccoli ricoverati, infine il battesimo di un piccolo paziente dell’ospedale. Si è svolta così ieri, giovedì 17 dicembre, la celebrazione di apertura della Porta Santa dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Palidoro, voluta dal vescovo della diocesi di Porto-Santa Rufina Gino Reali. Davanti a tanti bambini con le loro famiglie, oltre che alla presidente dell’ospedale Mariella Enoc, il presule ha sottolineato che «la cappella del Bambino Gesù di Palidoro sarà in quest’anno una casa di misericordia per tutti, un luogo di speranza per i piccoli e uno spazio di consolazione per tutte le famiglie che accanto ai loro figli passano anche lunghe degenze».

Per tutto l’anno giubilare, dunque, la Porta aperta da monsignor Reali potrà essere visitata da pellegrini e fedeli. La struttura sanitaria infatti è stata scelta come una delle quattro Porte Sante della diocesi perché «da sempre ha parlato la lingua della Misericordia che Papa Francesco ci invita a imparare a pronunciare con parole e opere – ha spiegato il vescovo -. È un segno di tenerezza della Chiesa nel territorio dove ricevere il dono giubilare e riconoscere il volto materno di Dio, che abbraccia ogni nostra fragilità e ci chiede di essere vicini ai malati, come il samaritano del Vangelo».

Una celebrazione, quella di ieri, animata dal cappellano don Felice Riva, alla quale i piccoli pazienti di Palidoro si sono preparati con passione e impegno. Con le educatrici della ludoteca “Castello dei Sogni”, delle maestre della Scuola in Ospedale e di una mamma dal talento artistico, hanno realizzato i tre quadri benedetti dal vescovo durante la Messa, che raffigurano altrettante scene di misericordia: il racconto del Padre Buono, quello della pecorella smarrita e quello del Buon Samaritano.

Dedicati al tema della misericordia anche i pensieri scritti dai bambini e dai loro genitori raccolti nella bacheca affissa in cappella. «Ne combino tante, litigo sempre con il mio amichetto, poi facciamo pace con l’aiuto di Dio» scrive Giulio, 8 anni. Ginevra, 12 anni, rivolge il suo pensiero alle persone che arrivano in Italia lasciando la loro terra di origine: «Sei di un altro Paese, ma sei mio fratello e io ti accolgo e ti aiuto». E nei disegni, il cuore grande dei piccoli sa leggere la misericordia di Dio anche nella sofferenza, come nel caso di Martina, che si ritrae sdraiata su un lettino accanto a una dottoressa e scrive nella vignetta: «Grazie per il poco dolore».

Segno della vocazione dell’Ospedale è il logo in legno realizzato da un medico, che resterà appeso alla Porta della cappella per ricordare l’accoglienza senza confini verso ogni bambino che soffre. Un’accoglienza che dura dal 1978, quando Paolo VI affidava all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù la gestione della cessata attività della Pontificia Opera di Assistenza di Palidoro, specializzata nella cura degli esiti della poliomielite, intuendo che la vocazione sanitaria della struttura poteva essere alimentata orientandola verso nuove direzioni. Ricevuto il mandato pontificio, riferiscono dall’ospedale, «il consiglio di amministrazione attuò così la conversione dei locali della “colonia” per la cura della polio in Ospedale, istituendo prima un reparto di ortopedia e una divisione per il trattamento del diabete, successivamente i reparti di chirurgia, otorinolaringoiatria e oculistica».

Oggi l’Ospedale di Palidoro accoglie un bacino di utenza molto vasto per le alte specialità in campo audiologico, oculistico, otorinolaringoiatrico, ortopedico; chirurgia dell’obesità; chirurgia delle vie aeree; Sincope Unit e aritmologia; pediatria multispecialistica. 7.200 i ricoveri ordinari garantiti dal presidio, 10.500 i day hospital e 4.700 i ricoveri di day surgery. Ancora, ogni anno la struttura di Palidoro conta 10.300 giornate di riabilitazione, circa 360mila prestazioni ambulatoriali e21.200 accessi in Pronto Soccorso. Il 24% dei bambini assistiti a Palidoro proviene da fuori Regione. Il 57% dei pazienti laziali proviene da fuori Roma, dal territorio del litorale e dalle altre province del Lazio.

Per accedere alla Porta Santa di Palidoro è necessario accreditarsi inviando una mail al cappellano don Felice Riva, e-mail felice.riva@opbg.net, o prenotare la visita chiamando lo 06.68593635-3346.

18 dicembre 2015