Il Papa: «Chi fa la guerra non sa dominare le proprie passioni»
Le parole di Francesco al termine dell’Angelus, dedicato al Discorso della montagna. «Pensiamo a quella bambina morta di freddo in Siria», ha ricordato
«La gente che fa la guerra non sa dominare le proprie passioni. Quando si cede alle tentazioni e alle passioni, non si è signori e protagonisti della propria vita ma si diventa incapaci di gestirla con volontà e responsabilità». Al termine dell’Angelus di ieri, 16 febbraio, dedicato al “Discorso della montagna”, Papa Francesco si è soffermato sul senso dei Comandamenti: osservarli, ha detto, significa «vivere la Legge come uno strumento di libertà, che mi aiuta ad essere più libero, che mi aiuta a non essere schiavo delle passioni e del peccato. Pensiamo alle guerre, pensiamo alle conseguenze delle guerre, pensiamo a quella bambina morta di freddo in Siria l’altro ieri», gli esempi che ha scelto guardando alle «tante calamità» del nostro tempo.
«Quando si cede alle tentazioni e alle passioni, non si è signori e protagonisti della propria vita ma si diventa incapaci di gestirla con volontà e responsabilità», l’analisi di Francesco, secondo il quale le «antitesi» del Discorso della montagna «fanno riferimento ad altrettante situazioni della vita quotidiana: l’omicidio, l’adulterio, il divorzio e i giuramenti. Gesù – ha spiegato – non abolisce le prescrizioni che riguardano queste problematiche ma ne spiega il significato pieno e indica lo spirito con cui occorre osservarle. Incoraggia a passare da un’osservanza formale della Legge a un’osservanza sostanziale, accogliendo la Legge nel cuore, che è il centro delle intenzioni, delle decisioni, delle parole e dei gesti di ciascuno di noi. Dal cuore partono le azioni buone e quelle cattive». Proprio per questo, «accogliendo la Legge di Dio nel cuore si capisce che, quando non si ama il prossimo, si uccide in qualche misura se stessi e gli altri, perché l’odio, la rivalità e la divisione uccidono la carità fraterna che è alla base dei rapporti interpersonali».
Tutto ciò, ha proseguito il Papa, «vale per quello che ho detto delle guerre e anche per le chiacchiere, perché la lingua uccide. Accogliendo la Legge di Dio nel cuore si capisce che i desideri vanno guidati, perché non tutto ciò che si desidera si può avere e non è bene cedere ai sentimenti egoistici e possessivi. Quando si accoglie la Legge di Dio nel cuore si capisce che bisogna abbandonare uno stile di vita fatto di promesse non mantenute, come anche passare dal divieto di giurare il falso alla decisione di non giurare affatto, assumendo l’atteggiamento di piena sincerità con tutti».
17 febbraio 2020