In Siria «gravi violazioni del diritto umanitario»
A esprimere i timori dell’Unione europea, l’Alto rappresentante Josep Borrell e il commissario per la gestione delle crisi. «Si cerchi soluzione politica»
«Bombardamenti e altri attacchi ai civili nella Siria nord occidentale devono fermarsi. Le parti in conflitto consentano l’accesso umanitario senza ostacoli alle persone bisognose di assistenza e rispettino le norme e gli obblighi del diritto internazionale umanitario, compresa la protezione dei civili». A prendere la parola, nel cuore delle istituzioni europee, sono l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell e il commissario per la gestione delle crisi Janez Lenarčič, che esprimono la preoccupazione dell’Unione sulla situazione a Idlib, in Siria, dove «l’intensificazione delle operazioni militari ha provocato le uccisioni indiscriminate di centinaia di civili» avendo gli attacchi colpito «obiettivi civili in aree densamente popolate, strutture mediche e insediamenti per sfollati interni».
Ancora, l’Ue denuncia «gravi violazioni del diritto internazionale umanitario» che sono diventate «all’ordine del giorno». Proprio per questo «continuerà l’assistenza umanitaria finché permarranno i bisogni – assicurano i vertici dell’Unione – ma è necessario un accesso senza ostacoli, sicuro e protetto per valutare e rispondere a tutte le esigenze». Nelle parole di Borrell e Lenarčič, «è inaccettabile l’incredibile sofferenza umana subita dalla popolazione civile nella Siria nord-occidentale». Non esiste, incalzano, una soluzione militare al conflitto siriano: «L’unica strada per la stabilità è una soluzione politica credibile e inclusiva, facilitata dall’Onu», come definito nel 2015 dal Consiglio di sicurezza dell’Onu. L’Ue e gli Stati membri hanno mobilitato finora oltre 17 miliardi di euro in Siria e nei Paesi limitrofi dall’inizio della guerra per assistere i civili.
7 febbraio 2020