In Ucraina al 16 gennaio sono 336 i bambini dichiarati dispersi; 455 i morti

Il videomessaggio dell’arcivescovo maggiore Shevchuk dedicato alle vittime più piccole della «grande guerra» scatenata dalla Russia. La «generale sensazione di escalation»

Ci sono i bambini dell’Ucraina al centro dell’ultimo videomessaggio diffuso ieri pomeriggio, 17 gennaio, dall’arcivescovo maggiore di Kiev Sviatoslav Shevchuk. «I bambini soffrono di più – afferma il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina -. Il nostro cuore soffre soprattutto per loro». Il presule fa quindi il punto sulle vittime più piccole della «grande guerra su vasta scala che l’invasore russo ha portato nella nostra terra».

Stando ai dati forniti dalle autorità statali ucraine, informa, «al 16 gennaio di quest’anno 336 bambini sono ufficialmente considerati dispersi; 455 bambini sono morti. Sono solo casi documentati – precisa -. 897 sono feriti. Ma grazie a Dio, 9.916 bambini in questi burrascosi eventi delle operazioni militari in Ucraina sono stati alla fine ritrovati». L’arcivescovo evidenzia tuttavia una «sensazione generale dell’escalation di questa guerra. Gli attacchi russi si stanno intensificando non solo in prima linea, ma anche nelle nostre pacifiche città e villaggi – riferisce -. Le nostre regioni di Donbas, Luhansk e Donetsk sono a fuoco. Pesanti battaglie si stanno svolgendo intorno alle città di Avdiivka, Bakhmut e Soledar, ormai leggendarie».

Il pensiero si rivolge quindi alle operazioni di salvataggio e ricerca che continuano nella «città ferita di Dnipro», dove i russi hanno colpito sabato scorso «un pacifico condominio molto popolato con il missile progettato contro le portaerei, distruggendo più di 200 appartamenti in cui alloggiavano persone. A oggi – informa – il numero dei morti recuperati dalle macerie è salito a 40. Questo fatto ha provocato oggi un grande dolore in Ucraina e vediamo che nessuna città o villaggio può sentirsi al sicuro», è il commento del presule. Quindi la conclusione di sempre: «Oggi vogliamo dire al mondo intero: l’Ucraina resiste! L’Ucraina combatte! L’Ucraina prega!», assicura.

18 gennaio 2023