Iran, il presidente Raisi: «Nessuna misericordia per i nemici»
Definite un «disturbo» le proteste antigovernative innescate nel Paese dalla morte di Masha Amini mente era sotto la custodia della polizia morale.
«Un disturbo». Il presidente iraniano Ebrahim Raisi definisce così le proteste antigovernative innescate nel Paese dalla morte di Mahsa Amini mentre era sotto la custodia della polizia morale, con l’unica colpa di essere “velata” male. L’occasione è stata una cerimonia di cui ha dato notizia Bbc Persia, nella quale Raisi ha dichiarato: «Non mostreremo misericordia ai nemici».
Secondo l’agenzia di stampa iraniana degli attivisti per i diritti umani (Hrana) 507 manifestanti hanno perso la vita tra il 27 ottobre e il 5 gennaio durante le proteste mentre il numero dei detenuti è compreso tra 14mila e 16mila. Confermata intanto dal comandante in capo delle forze di polizia iraniane la notizia dell’uccisione di Saha Etebari, una bambina di 12 anni, colpita dal fuoco degli agenti del regime contro l’auto su cui viaggiava con i suoi genitori nella provincia di Hormozgan. Lo ha riferito sempre Bbc Persia, aggiungendo che è stato emesso un ordine speciale per indagare sulla vicenda.
27 dicembre 2022