La Gmg vista da “Casa Italia”
Tempo di bilancio, per il quartier generale degli italiani a Lisbona, che ha accolto centinaia di gruppi da 180 diocesi. Falabretti (Cei): «Luogo di incontro e di scambio»
Ultimo giorno di attività oggi, 6 agosto, anche per Casa Italia, in rua Artilharia 1: il quartier generale degli italiani a Lisbona per partecipare alla Giornata mondiale della gioventù- Centinaia di gruppi, migliaia di ragazzi arrivati da 180 diocesi diverse hanno varcato la sua soglia ogni giorno, dalle 9 alle 22, con i loro accompagnatori. A tutit sono state fornite informazioni, materiale e supporto, facendo fronte ad eventuali esigenze di tipo sanitario o burocratico. Un punto di riferimento per tutti, escovi e giovani.
«Casa Italia non è un luogo di destinazione, ma piuttosto di sosta che, da una parte, ha la funzione concreta di rispondere a dei bisogni e, dall’altra, quella di essere un posto di scambio e incontro, nell’informalità. Per i giovani, i capigruppo e i genitori che stanno a casa, sapere che esiste un luogo così è importante – afferma don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei -. È come un rifugio in montagna quando scoppia un temporale improvviso; è sapere di poter avere un tetto sulla testa, di poter contare su qualcuno che ti accoglie. I servizi di Casa Italia li abbiamo sperimentati e costruiti sul campo, un po’ alla volta, da Cracovia in poi, in base all’esperienza. Si tratta ormai di un modello, anche per le altre Conferenze episcopali», rivendica il sacerdote.
Operativamente, dal 1° al 6 agosto il presidio medico di Casa Italia, coordinato da Riccardo Cazzuffi, pneumologo degli Ospedali Riuniti Padova Sud “Madre Teresa di Calcutta”, ha dato assistenza a circa 200 ragazzi per un primo soccorso per lievi patologie. Grazie alla collaborazione con l’ambasciatore d’Italia in Portogallo Carlo Formosa, è stato operativo anche un ufficio dell’ambasciata, a disposizione di quanti avevano smarrito i documenti. Ancora, Casa Italia è stata la base dei media Cei – Avvenire, Tv2000 e inBlu2000, Agenzia Sir – che, ognuno con il proprio stile e linguaggio, hanno offerto un racconto a 360° dell’appuntamento di Lisbona, sulla carta stampata, sui social, sul web, in tv e sulle frequenze radio.
Nelle parole di Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali, «la circolarità vissuta dai nostri media è una ricchezza che aiuta anche a comprendere il ventaglio di possibilità con cui avvicinarsi alla realtà: articoli, servizi televisivi, lanci di agenzia… Tutto concorre ad ascoltare e a raccontare. Una strada da percorrere con decisione per continuare a leggere con l’occhio della fede quanto avviene intorno a noi. È la sfida per il presente e la grande opportunità per il futuro», sottolinea .
Il segretario generale Cei Giuseppe Baturi rileva che «il Papa ha rivolto tante domande ai giovani; noi lasciamoci interrogare dalla loro presenza. La Gmg non finisce qui a Lisbona: è necessario andare nel mondo, tornare nelle strade, continuare a lavorare e studiare con la certezza di un Amore che ci ha chiamato e consegnato il mandato di dire a tutti di essere amati. La Chiesa – aggiunge – deve andare, inquieta ma certa, verso Dio e verso gli uomini; la Chiesa ha bisogno di un nuovo annuncio che non può non camminare con i piedi e con il cuore di questi giovani», afferma.
6 agosto 2023