La prima Giornata diocesana contro la tratta
Promossa dal Coordinamento pastorale del settore, sarà celebrata il 14 maggio. Un incontro online per le scuole romane, poi riflessione e preghiera all'Ara Coeli. Palmieri: occasione per ridare «slancio all’impegno ecclesiale e farlo diventare capillare»
“La dignità NON tratta” è il tema scelto per accompagnare i diversi eventi in programma nella Giornata diocesana contro la tratta, il 14 maggio. Un’occasione per ridare «slancio all’impegno ecclesiale – sottolinea l’arcivescovo Gianpiero Palmieri, vicegerente della diocesi -, farlo diventare più capillare, coinvolgendo non solo gli addetti ai lavori ma le parrocchie, gli operatori pastorali, le associazioni e i movimenti». Perché «deve essere sempre più chiaro – aggiunge con forza – che dietro alla prostituzione di minori, donne e trans c’è una moderna forma di schiavitù e un vero crimine contro l’umanità. E i clienti devono essere sempre più consapevoli che non stanno chiedendo “prestazioni” a una donna compiacente ma che la prostituzione, per usare le parole di Papa Francesco, è “torturare una donna”».
La mattina, a partire dalle 10, si terrà un incontro on line per le scuole romane su “Si tratta di uguaglianza e dignità”. A dare il benvenuto ai partecipanti sarà monsignor Palmieri; quindi Francesca Romana Cocchi, dell’associazione Slaves No More, illustrerà il fenomeno della tratta. Seguirà la proiezione del video “Io sono Joy”, tratto dal libro di Mariapia Bonanate con la prefazione di Papa Francesco, che racconta la vera storia di una giovane arrivata dalla Nigeria in Italia con la promessa di un futuro migliore e finita poi a lavorare sulle strade di Castel Volturno. Nel pomeriggio l’appuntamento è invece alle 16.30 a Santa Maria in Ara Coeli. Dapprima, sulla scalinata davanti alla chiesa, è previsto un momento di riflessione sulla Giornata con gli interventi dell’arcivescovo Palmieri; del vescovo ausiliare Benoni Ambarus, delegato diocesano per la Carità; del prefetto di Roma Matteo Piantedosi. Si proseguirà poi con un momento di preghiera all’interno della basilica di Santa Maria in Ara Coeli, dove potranno però entrare al massimo 200 persone, nel rispetto della normativa per il contenimento della pandemia di Covid-19.
A fianco dell’altare centrale sarà posto un dipinto raffigurante santa Giuseppina Bakhita; l’attrice Claudia Conte leggerà alcuni brani dal libro “Io sono Joy”; verranno simbolicamente spezzate le catene e accese candele mentre verrà letta una preghiera a santa Bakhita; tutto accompagnato dai canti di alcuni membri della Comunità di Sant’Egidio. L’artista Giovanni de Gara eseguirà un’istallazione artistica nell’ambito del progetto “Eldorato”, utilizzando le coperte termiche con cui viene dato un primo conforto ai migranti soccorsi in mare. Le coperte dorate, simbolo della salvezza di tanti uomini donne e bambini che giungono stremati sulle nostre spiagge dopo un viaggio infernale, ricopriranno il portone di ingresso della basilica di Santa Maria in Ara Coeli. Per partecipare all’evento del pomeriggio è necessario inviare l’iscrizione a direzione@caritasroma.it.
La Giornata è promossa dal Coordinamento pastorale diocesano contro la tratta, nato due anni fa, di cui fanno parte numerose realtà ecclesiali: Caritas diocesana, Usmi, Comunità di Sant’Egidio, Associazione Papa Giovanni XXIII, Associazione Slaves No More, Fondazione Arché, oltre alle quattro unità di strada che svolgono il loro servizio in diversi luoghi della città. Su iniziativa del Coordinamento, a gennaio 2021 è partito un percorso di formazione aperto a tutti, per approfondire il fenomeno della tratta e della rete cittadina di contrasto. «Questa Giornata vuole essere un momento di presa di coscienza – riflette suor Rita Giaretta, delle suore orsoline del Sacro Cuore di Maria – con il quale la diocesi di Roma si propone di parlare ai giovani, con l’evento della mattina, e a tutta la città, con l’evento del pomeriggio. Vogliamo fare informazione su questo dramma, che ci deve far vergognare, deve essere un pugno nello stomaco per ciascuno di noi, e accogliere davvero l’invito di Papa Francesco a essere sempre più Chiesa in uscita». Suor Rita Giaretta è da anni impegnata contro la tratta: ha operato per oltre venticinque anni a Caserta, dove ha fondato Casa Rut. A Roma, invece, è di qualche mese fa la nascita della Casa del Magnificat, presso la parrocchia di San Gabriele dell’Addolorata. «È un luogo di gioia e di speranza, dove le ragazze si aiutano nel loro cammino di rinascita – prosegue -. Per ogni realtà ci devono essere sempre percorsi di risurrezione».
11 maggio 2021