L’annuncio della porpora a Ruini

Giovanni Paolo II lo comunicò al termine dell’udienza generale del 29 maggio 1991: il Concistoro il 28 giugno

Al termine dell’udienza generale di mercoledì 29 maggio, il Santo Padre ha annunciato la prossima nomina di 22 Cardinali, tra i quali Mons. Camillo Ruini, Suo Pro-Vicario Generale per Roma e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana. La nomina avrà luogo il 28 giugno prossimo, durante un apposito Concistoro.

La notizia ha raggiunto il Vicariato nella tarda mattinata, suscitando comprensibile gioia. Alle 13, i Vescovi Ausiliari e tutto il personale della Curia Diocesana hanno accolto Mons. Ruini nel salone del terzo piano del Palazzo di Sisto V, salutandolo con un grande applauso. Ha preso la parola, a nome di tutti, Mons. Remigio Ragonesi, Vescovo Ausiliare decano, interpretando con commozione i sentimenti di soddisfazione e di augurio dei presenti. Mons. Pro-Vicario ha risposto con l’affabilità e la semplicità che gli sono consuete.

Ha ringraziato per le espressioni di festa e di amicizia che gli venivano rivolte per la terza volta in pochi mesi: in occasione della sua nomina a Pro-Vicario, poi a Presidente della CEI ed ora a Cardinale. Ha sottolineato che l’onore è conferito più all’ufficio ricoperto che alla persona. Ha rinnovato il suo impegno e insieme la sua esortazione ai valori di fedeltà e dedizione. Fedeltà alla Chiesa, a Gesù Cristo che vive in essa, al Papa che ne è il Vicario, alla gente cui è diretto il servizio pastorale.

Dedizione, nello sforzo di donare tutto ciò che si è capaci di fare. La dedizione p autentica, se nasce dall’amore verso Dio e verso i fratelli. Ma l’amore non è una dote naturale; è un dono di grazia, che Dio elargisce gratuitamente, ma anche se glielo si chiede. Per questo la dedizione va sostenuta dalla preghiera. Ha poi voluto precisare che il futuro Cardinale Ruini è e rimane la stessa persona che era il sacerdote e il vescovo Camillo Ruini. La persona non cambia, con i suoi limiti. Soprattutto con cambia nei suoi sentimenti e atteggiamenti.

Per dire che il rapporto sincero creato finora tra lui e la Diocesi rimarrà immutato. Per dire anche, come ha scritto al Santo padre, che il sono del Papa nel conferirgli tanto onore è sproporzionato ai meriti della persona. Infine Mons. Ruini, riconoscendo che la nomina a Cardinale ga piacere a lui come a noi, ha invitato tutti a creare, con l’occasione, una nota di gioia e di festa, da concretizzare, anche: in forma da decidere, ma autentica e viva.

«Ringraziando il Signore e il Papa», ha detto «facciamo festa insieme». Tanto più che, col passare dei mesi, il suo attaccamento a Roma è cresciuto, specialmente in forza delle sacre ordinazioni impartite e delle visite alle parrocchie effettuate. In occasione del Cardinalato, ha detto, ci sarà un incontro delle sue Patrie: quella di Roma, dove ha vissuto fino a 18 anni, quella di Reggio Emilia, dove ha speso molti anni di sacro ministero, e quelle periferiche, delle amicizie, delle visite, delle vacanze. Sarà per tutti un’occasione di gioia e di fraternità, dalle quali trarre nuova forza per il lavoro che ci attende. (di V.L.)