Fra asili nido e scuole dell’infanzia, sono ancora migliaia i bambini non in regola con le vaccinazioni, che, nonostante le scuole riaperte ormai in tutta Italia – le ultime saranno, il 18 settembre, quelle della Puglia -, restano fuori dall’aula fino ad avvenuta regolarizzazione o inizio del percorso di recupero vaccinale. Previste invece sanzioni pecuniarie per le famiglie di decine di migliaia di studenti inadempienti.

Stando ai dati riportati dall’Agenzia Sir, a due anni dall’entrata in vigore della legge 119/2017, nota come legge Lorenzin, nonostante le coperture in aumento abbiano invertito il trend negativo degli ultimi anni, manca all’appello circa un bambino su 10. Dieci, secondo la norma attualmente in vigore, le vaccinazioni obbligatorie. Il rispetto degli obblighi vaccinali costituisce requisito per l’ammissione all’asilo nido e alle scuole dell’infanzia, per i piccoli da 0 a 6 anni, mentre dalla scuola primaria in poi gli alunni da 6 a 16 anni possono entrare in classe ma, in caso di non rispetto degli obblighi, viene attivato dalla Asl un percorso di recupero ed è possibile incorrere in sanzioni amministrative da 100 a 500 euro.

L’italia si presenta a macchia di leopardo, tra regioni “virtuose” e aree meno coperte. Eccellenza nel Lazio, dove secondo l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato «la copertura ha superato il 98% per il vaccino contro polio, difterite, tetano, epatite B e pertosse e oltre il 97% per il morbillo, la parotite e la rosolia». In Veneto invece sono quasi 7mila i bambini fuori dall’asilo mentre sono pronti verbali da 180 euro per le famiglie di 50mila studenti. In Lombardia i piccoli che non potranno andare alla materna sono 20mila.

16 settembre 2019