Lotta all’usura, l’importanza del “prestito di soccorso”
Rinnovata la convenzione tra Banca Mediolanum e Fondazione Salus Populi Romani per facilitare finanziamenti alle famiglie con difficoltà di accesso al credito e in condizioni di indigenza
Firmato giovedì il rinnovo triennale della convenzione, avviata nel 2019, tra Banca Mediolanum, Fondazione Mediolanum Onlus e la Fondazione Salus Populi Romani Onlus, espressione della diocesi di Roma, per facilitare l’erogazione di finanziamenti a favore di persone con difficoltà di accesso al credito e in condizioni di indigenza residenti nel Lazio. L’accordo è stato siglato da Giustino Trincia, presidente Fondazione Salus Populi Romani Onlus, e Giovanni Pirovano, presidente di Banca Mediolanum.
Dal 2019 sono state già aiutate 52 famiglie per un ammontare complessivo pari a circa 400.000 euro di finanziamenti erogati, l’11% delle 477 richieste di aiuto complessivamente trattate nel triennio. Il 66% delle persone che richiedono l’intervento sono donne. L’importo medio del prestito è di circa 9.000 euro mentre le difficoltà per la loro restituzione si è avuta in 7 pratiche (14,3%): 4 per un ritardo nei pagamenti delle rate e 3 perché dichiarato credito irrecuperabile. Molti i nuclei monogenitoriali, sia con figli minori che maggiorenni non occupati (20% del totale, 38,4% delle famiglie). Mentre sono il 27% i beneficiari che vivono soli.
Banca Mediolanum, spiega un comunicato, «metterà a disposizione della Fondazione Salus Populi Romani una linea di credito rotativa, con plafond aumentato da 300.000 a 500.000 euro, che verrà utilizzata per accordare prestiti con rimborso rateale a soggetti in difficoltà, individuati grazie all’attento lavoro della Fondazione e all’ausilio di volontari qualificati nel settore finanziario. Con il rinnovo della convenzione la Banca si impegna ad erogare prestiti rateali a soggetti considerati non bancabili con durata massima di 5 anni (60 mesi) – nei limiti del plafond rotativo sopra indicato – per un importo massimo per ogni singolo finanziamento di 15.000 euro».
«Per noi – sottolinea Trincia – il prestito di soccorso è molto importante per la sua concretezza: dimostra che è possibile l’accesso al credito alle persone e alle famiglie più fragili altrimenti escluse dal sistema finanziario; che è possibile prevenire i disastri causati dal sovraindebitamento e ancora di più dall’usura, facendo leva sul senso di responsabilità della banca, sulla capacità di ascolto e di accompagnamento delle persone in difficoltà da parte di una Fondazione che si ispira al Vangelo e alla Dottrina Sociale della Chiesa e opera in stretta collaborazione con le comunità parrocchiali e religiose di Roma; e, infine, che sono possibili interventi non assistenziali ma promozionali delle risorse delle persone beneficiarie, per una loro piena responsabilizzazione». «È necessario che le banche ascoltino il territorio – dichiara Pirovano – e che tornino a svolgere un ruolo sociale nel prevenire il ricorso all’usura e facilitare l’inclusione finanziaria di famiglie perbene, ma definite non bancabili».