L’Us Acli e “Lo sport che vogliamo”

La prima edizione dell’evento il 15 settembre nella piscina comunale di Corviale. L’obiettivo: favorire l’integrazione attraverso lo sport. Il presidente Serangeli: «Spesso è un’alternativa disagio ed emarginazione»

Sarà la piscina comunale Fabio Gori di Corviale (via Rinuccini 75) a ospitare, sabato 15 settembre, la prima edizione della Giornata nazionale “Lo sport che vogliamo”, promossa dall’Unione sportiva delle Acli. A partire dalle 15, esibizioni e lezioni aperte per illustrare le attività portate avanti dalla struttura, gestita dall’Us Acli di Roma. «Uno dei luoghi simbolo nella Capitale dell’integrazione attraverso lo sport», rivendicano dall’Unione sportiva delle Acli. Il centro di via Rinuccini infatti «svolge da anni, in un quartiere periferico di Roma come Corviale, un lavoro sociale e di sostegno nei confronti di centinaia di giovani del quadrante Sud di Roma». Circa 800 i bambini e ragazzi dai 3 ai 15 anni che ogni anno sono coinvolti in diverse discipline sportive.

Il programma di sabato prossimo prevede alle  15 il minitorneo “Acquagol”, per bambini e ragazzi dagli 8 agli 11 anni, con il quale «si potrà sperimentare la conoscenza dei fondamentali della pallanuoto sotto la supervisione dei tecnici della Roma 2007 Arvalia, società che milita in serie A2 maschile». Alle 16.15 è in programma l’esibizione del gruppo Propaganda di Nuoto Sincronizzato, «con i tecnici e le atlete che al termine dell’esibizione saranno a disposizione per far sperimentare tecniche e segreti del sincronizzato, sport che ha regalato un oro mondiale agli ultimi campionati di Budapest, nel 2017». Dalle 16.45 infine lezioni di yoga in acqua e alle 17.15 e alle 18 due lezioni consecutive aperte a tutti di Acqua Circuit, «una disciplina che riassume tutte le pratiche del fitness acquatico: hidrobike, acquastep, acquawalking, acquajumping, Sup e functional swim, per dare la possibilità di sperimentare la tipologia di fitness acquatico più adatta alle proprie esigenze».

“Lo sport che vogliamo”, commenta Luca Serangeli, «è un’iniziativa alla quale teniamo molto, perché sappiamo che le attività della piscina Fabio Gori offrono a tanti bambini e ragazzi un’opportunità importante di entrare nel mondo dello sport e impararne quindi i valori di rispetto, condivisione e lealtà. Spesso è un’alternativa al disagio e all’emarginazione sociale». Anche il direttore del centro Claudio Butera rinnova l’invito a partecipare a «chiunque ne abbia voglia, per approfittare della presenza di tecnici e maestri che possono aiutare a capire qual è la specialità più adatta ad ognuno».

12 settembre 2018