Mattarella a Leone XIV: «Attraverso la sua missione, possa prevalere la pace, speranza dell’umanità»
La lettera al nuovo Papa: «Desidero assicurarle l’impegno della Repubblica a promuovere una visione del mondo fondata sulla garanzia dei diritti e della dignità e libertà per tutte le persone»
«Nel partecipare al “gaudium magnum” annunziato pochi momenti fa alla cristianità e al mondo dal cardinale protodiacono, desidero far giungere, anche a nome del popolo italiano, fervidi auguri per un lungo e fecondo pontificato, oltre che per il benessere spirituale e personale di Vostra Santità». Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella scrive a Papa Leone XIV poco dopo l’annuncio dalla Loggia delle Benedizioni della basilica vaticana, ieri sera, 8 maggio. E lo fa esprimendo, a nome dell’intera nazione, «i più fervidi e sinceri voti augurali affinché attraverso la sua alta missione possano prevalere sempre dialogo, giustizia e pace».
Il punto di partenza è la consapevolezza del «compito imprescindibile e oggi ancor più necessario» al quale il pontefice è chiamato. Il capo dello Stato ricorda che «gli italiani hanno vissuto in spirito di spontanea e profonda adesione il dolore per la scomparsa di papa Francesco. All’inizio di un nuovo cammino di servizio petrino all’unità della Chiesa – continua -, fin d’ora desideriamo accompagnare Vostra Santità, certi che a nessuna donna e a nessun uomo di buona volontà, mancheranno la preghiera e l’affettuosa vicinanza del Papa».
Mattarella si dice certo che «la lunga esperienza nel sud del mondo che Vostra Santità ha maturato anche in veste di missionario manterrà accesso quel faro verso i più deboli e dimenticati che Papa Francesco aveva voluto illuminare fin dall’inizio del proprio pontificato». Quindi, prosegue, «in questo momento storico, in cui tanta parte del mondo è sconvolta da conflitti inumani dove sono soprattutto gli innocenti a soffrire le conseguenze più dure di tanta barbarie, desidero assicurarle l’impegno della Repubblica italiana a perseguire sempre più solidi rapporti con la Santa Sede per continuare a promuovere una visione del mondo e della convivenza tra i popoli fondata sulla pace, sulla garanzia dei diritti inviolabili e della dignità e la libertà per tutte le persone. Quella pace che Vostra Santità ha evocato con forza nel Suo primo messaggio dalla loggia di San Pietro e che è la speranza dell’umanità intera».
9 maggio 2025