Migranti: ancora porti lontani alle ong. «Ci tengono distanti dalle zone di soccorso»

L’ultimo caso è quello della Sea Watch5 che ha salvato in mare 119 persone la notte di Natale. Lo sbarco il 28 dicembre, a 1.150 chilometri di distanza

In programma per oggi, 28 dicembre, l’arrivo nel porto di Marina di Carrara delle 119 persone salvate in mare nella notte di Natale dalla nave umanitaria Sea Watch 5, dell’omonima ong tedesca. Tra loro ci sono 15 donne e 6 bambini, la più piccola di due anni. «Abbiamo soccorso due barche in pericolo. Una delle operazioni è stata possibile grazie all’aiuto di Alarm phone – sottolinea l’organizzazione -. Le autorità italiane hanno indicato Marina di Carrara come porto di sbarco. Si trova a 1.150 chilometri di distanza dal luogo del salvataggio, ciò significa che le persone sono state a bordo più del necessario. E che noi siamo distanti dalla zona di soccorso senza poter salvare persone in pericolo».

Nelle ultime ore, anche un’altra nave umanitaria, la Sea-Eye 4, ha salvato un totale di 106 persone da due diverse imbarcazioni. Entrambe le barche sono state avvistate dallo stesso equipaggio della nave. I casi di emergenza si sono verificati nella zona di ricerca e salvataggio maltese, a sud di Lampedusa. Il capomissione della nave ha quindi informato le autorità competenti. Tra i soccorsi ci sono 40 minorenni. I più piccoli hanno cinque e sei anni e sono accompagnati dai genitori. Un ragazzo di 13 anni della Guinea e un ragazzo di 14 anni del Mali sono fuggiti da soli. Le persone a bordo di entrambe le imbarcazioni hanno dichiarato di essere fuggite verso l’Europa attraverso la Tunisia martedì notte, 26 dicembre. Erano fuggiti, tra gli altri, da Eritrea, Guinea, Camerun, Mali, Gambia e Senegal. Il Centro italiano di coordinamento del soccorso ha assegnato alla nave il porto italiano di Brindisi per sbarcare le persone soccorse. Il capomissione prevede l’arrivo per domani pomeriggio, 29 dicembre.

«Mentre festeggiavamo il Natale, 106 persone sono state salvate nel Mediterraneo dall’equipaggio della Sea-Eye 4. Come ci ha detto Nour Hanna, il nostro medico volontario a bordo, fortunatamente nessuno di loro si trovava in una situazione medica critica. Il fatto che così tante famiglie con bambini piccoli scelgano questa pericolosa via di fuga ci fa capire quanto sia importante continuare la nostra collaborazione con Sea-Eye e Refugee Rescue. Garantisce assistenza medica durante i salvataggi in mare», ha affermato il dottor Harald Kischlat, presidente della German Medici. Sea-Eye prevede di effettuare un totale di 9 missioni nel nuovo anno. «Abbiamo una nave pronta a partire e una squadra forte a terra e in mare. Ora è solo questione di riuscire a finanziare tutte le missioni nel prossimo anno. Siamo consapevoli dei crescenti venti contrari politici. Tuttavia, non lo faremo arrendetevi, continueremo a fare affidamento sulla solidarietà dei nostri sostenitori e insieme continueremo a lottare per ogni singola vita umana», afferma Gorden Isler, presidente di Sea-Eye.

In totale dall’inizio dell’anno sono oltre 153mila i migranti sbarcati sulle coste italiane; circa 2.300 invece le vittime accertate dei naufragi in mare.

28 dicembre 2023