Migranti dormono in strada a due passi dal Verano

«Condizioni disumane a via Cupa»: la denuncia di “Medici per i diritti umani”. Appello al sindaco Raggi, al Ministero dell’Interno e alla Regione Lazio

«Condizioni disumane a via Cupa»: la denuncia di “Medici per i diritti umani”. Appello al sindaco Raggi, al Ministero dell’Interno e alla Regione Lazio

«In queste ore a Roma centinaia di migranti vulnerabili in arrivo dal Corno d’Africa sono lasciati in condizioni disumane. Unico rifugio la strada di via Cupa nei pressi dell’ex Centro Baobab». Medici per i Diritti umani rilancia l’appello a trovare una soluzione di accoglienza dignitosa per i migranti e sottolinea che si tratta di «giovani uomini, donne, ragazze incinte arrivati da pochi giorni nel nostro Paese dopo un viaggio drammatico che a Roma non trovano nessun tipo di accoglienza istituzionale. Centinaia di persone costrette a dormire letteralmente sull’asfalto in condizioni igienico-sanitarie critiche».

I volontari di Baobab Experience e gli operatori Medu, con la clinica mobile, continuano a fornire prima assistenza medica e sostegno. Secondo i volontari di Baobab experience sarebbero 400 i migranti dormono in Via Cupa e attraverso i social hanno lanciato una richiesta di aiuto ai cittadini per beni di prima necessità (vestiti da uomo, piatti, posate e bicchietid i plastica, spazzolini da denti, tonno) a causa dell’«aumento vertiginoso di ospiti».

Le due organizzazioni chiedono alla Sindaca Raggi, al Ministero dell’Interno e alla Regione Lazio «di approntare misure immediate e civili di accoglienza per i gruppi di migranti più vulnerabili nella città di Roma, al pari di quanto avviene in altre città italiane e straniere. Non farlo è omissione di soccorso oltre che una sconfitta civile ed etica per la capitale d’Italia».

«È una vergogna per la città di Roma – prosegue la nota –  lasciare degli esseri umani in queste condizioni. I miserrimi centri di raccolta per migranti di Niamey e Agadez in Niger, uno dei paesi più poveri d’Africa, sono probabilmente meno precari del nulla in termini di assistenza offerto dalle autorità italiane nella capitale. L’unico intervento delle istituzioni di un mese fa – lo sgombero del presidio umanitario al Verano senza soluzioni alternative – non ha fatto che aggravare la situazione. Poi l’immobilismo più totale».

5 luglio 2016