Morto don Nardini, “pioniere” nelle periferie dell’esistenza
Medicina Solidale ricorda il suo impegno con i baraccati, nel servizio notturno Caritas e negli anni della guerra in Bosnia. I funerali a San Giovanni Battista de Rossi
La parrocchia di San Giovanni Battista de Rossi accoglie oggi, martedì 21 gennaio, la salma di don Armando Nardin, storico parroco della comunità fino al 1997, deceduto ieri mattina a Roma all’età di 99 anni. Un ultimo abbraccio, nella Messa di esequie, alle 15.
Classe 1921, don Armando, originario di Canetra, in provincia di Rieti, viene ordinato sacerdote il 5 aprile del 1947. Il suo primo incarico, fino al 1964, è quello di vice rettore al Pontificio Seminario Romano Minore, in anni in cui l’istituto conta oltre 200 studenti; nel ’64 poi diventa parroco di san Giovanni Battista de Rossi, guidando la comunità dell’Appio Latino per 33 anni, fino appunto al 1997.
Dall’associazione Medicina Solidale la coordinatrice Lucia Ercoli lo ricorda come un «vero e proprio pioniere del lavoro nelle periferie esistenziali a partire dai baraccati di Borghetto Latino a Roma, nel servizio notturno per i senza tetto con la Caritas diocesana, fino al lavoro svolto durante la guerra in Bosnia negli accampamenti mussulmani e per il seminario di Spalato».
Con don Armando, prosegue Ercoli, «scompare una figura di riferimento nel mondo del sociale a Roma, un testimone di fede e di carità che ci ha messo la faccia donando ogni suo avere a favore dei bambini fragili e facendone adottare tantissimi soprattutto nelle zone di Bergomil alle porte di Minsk, in Bielorussia».