“Nessuno è fuori sede a Roma”

Nella parrocchia del Sacro Cuore l’incontro organizzato da Ac, Fuci e Pastorale universitaria per presentare il progetto dedicato a matricole, universitari e giovani arrivati nella Capitale per motivi di lavoro

A Roma ci sono oltre 250mila studenti universitari, buona parte dei quali provengono da altre città d’Italia. È per loro che l’Azione cattolica e la Federazione universitari cattolici italiani hanno organizzato, martedì 21 ottobre presso la parrocchia del Sacro Cuore, un convegno per presentare le iniziative del progetto denominato “Nessuno è fuori sede a Roma”. Un momento di incontro, di amicizia e di festa non soltanto per le matricole e gli altri iscritti alle diverse facoltà romane ma anche per i giovani che vivono nella Capitale per motivi lavorativi.

Ad aprire i lavori il vescovo Lorenzo Leuzzi, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale universitaria, che ha tenuto una lectio sul brano del Vangelo di Marco oggetto, poi, degli interventi degli altri relatori. «L’Ac e la Fuci si ritrovano qui insieme – ha evidenziato il presule – non solo per accogliere ma anche per testimoniare l’inaudito: Gesù cammina sulle acque per venire a trarci in salvo sulla barca quando il vento è contrario». Invia i discepoli, li lascia partire, «ma non li lascia soli: prima li accompagna con la preghiera e poi si manifesta e li rassicura». Venire a Roma per studiare o lavorare è quindi, per i giovani, come salire su una barca «che talvolta potrà avere il vento contrario del dubbio – ha proseguito monsignor Leuzzi – ma ciò non potrà spaventarvi perché Gesù non ci abbandona e, anzi, ci incoraggia». Piuttosto, ha ammonito, «siamo noi che dobbiamo saper fargli posto sulla nostra barca troppo piena, spesso, di paure e problemi».

Quindi il vescovo ha portato ai giovani il saluto del cardinale vicario Agostino Vallini e ha auspicato che l’Ac e la Fuci usino «creatività e inventiva per attrarre i giovani». Proprio il cardinale, ha ricordato poi, incontrerà le matricole della diocesi di Roma martedì 28 ottobre alle 19.30 nell’Aula della Conciliazione del Palazzo Lateranense. L’8 novembre, infine, il tradizionale pellegrinaggio di inizio anno organizzato dall’Ufficio diretto da monsignor Leuzzi. Meta: Orvieto.

Dalla presidente dell’Azione cattolica di Roma, Rosa Calabria, è arrivato l’invito ai giovani a non sentirsi «fruitori di passaggio» ma davvero giovani «“in sede”, sostenuti da noi dell’Ac e della Fuci». Quindi l’invito: «Chiamateci, cercateci, disturbateci!». Le ha fatto eco il vicepresidente nazionale per il Settore giovani dell’Ac Michele Tridente, invitando i ragazzi a riscoprire, anche da fuori sede, la dimensione costitutiva dell’essere Chiesa. «Io per primo ho sperimentato lo smarrimento iniziale del trasferirmi a Roma per studiare – ha raccontato – e penso che l’Ac assolva alla sua missione di essere una rete di uomini e donne solo se davvero sa farsi carico delle fragilità e anche delle esigenze più pratiche, come un trasloco, la ricerca di una casa o di un inserimento nella nuova parrocchia».

In conclusione, le parole di Marco Fornasiero, presidente nazionale della Fuci che ha presentato la federazione come «un’occasione di formazione a 360°: spirituale, socio-politica e universitaria». Poi, richiamando il ruolo di Paolo VI, iscritto alla Fuci dal 1919 per diventarne presidente nel ’26, ha sottolineato quale ne sia l’essenza: «Studio unito alla ricerca e alla fede», laddove secondo Papa Montini «studium è la formazione della coscienza dei giovani» che non si esaurisce con il percorso universitario. E se lo studio è «il “cosa fare” – ha concluso Fornasiero -, ricerca e fede sono il metodo: andare verso la verità, illuminati dal Vangelo». Perché può capitare che si perda l’orientamento quando il vento è contrario «ma, citando Seneca, il vento non è mai favorevole per chi non sa dove andare».

22 ottobre 2014