Nuovo blitz di Israele a Gaza
Colpiti obiettivi e postazioni di Hamas, ben oltre la frontiera. E in Siria jet militari americani hanno attaccato gruppi di militanti sostenuti dall’Iran, che avevano colpito truppe Usa nel Paese e in Iraq dopo gli attentati del 7 ottobre. Scontri in Cisgiordania
È arrivato ben oltre la frontiera, nella zona di Shujaiyya, sobborgo di Gaza City, il nuovo blitz notturno dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza, con carri armati, soldati e con l’appoggio dell’aviazione. Il terzo nelle ultime 24 ore. Ne ha dato notizia questa mattina, 27 ottobre, il portavoce dell’esercito di Israele, informando che sono stati colpiti operativi e postazioni di Hamas. Subito dopo, ha aggiunto, l’esercito è uscito dalla Striscia senza perdite. Secondo l’autorità sanitaria di Gaza sono invece almeno 481 le persone uccise dai raid israeliani delle ultime 24 ore.
Notizie di morti arrivano anche dalla Cisgiordania. L’agenzia Wafa cita il direttore dell’ospedale cittadino Wissam Bakr, che parla di 3 palestinesi uccisi e altri 12 feriti in scontri con l’esercito israeliano a Jenin, nel nord della regione, identificando anche le tre vittime. Nessun commento dall’esercito israeliano. Sempre Wafa riferisce, citando fonti locali, che un palestinese è stato ucciso questa mattina all’alba in scontri con l’esercito israeliano a Qalqilya, in Cisgiordania, stamattina all’alba. L’uomo, 26 anni, ferito al petto da proiettili, è morto in ospedale.
Sei feriti, in Egitto, per un razzo caduto al confine, di cui parlano testimoni e media locali. La tv AlQahera News, vicina all’intelligence egiziana, riferisce che «nell’ambito dell’attuale escalation a Gaza, un razzo si è schiantato a Taba, provocando sei feriti lievi». Il missile o il razzo sarebbe caduto vicino a un edificio residenziale della città, colpendo diversi edifici che non sono crollati. Diversi veicoli sono rimasti danneggiati. Secondo alcuni testimoni sentiti dall’agenzia di stampa Afp, avrebbe colpito una dependance di un ospedale.
In agitazione anche il fronte siriano. Alcuni jet militari americani, su ordine del presidente Usa Joe Biden, hanno attaccato due strutture nella Siria orientale utilizzate dal Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche iraniane e dai gruppi da esso sostenuti. Dal Pentagono parlano di «attacchi di autodifesa di precisione», chiarendo che il raid – non coordinato con Israele – è stato una risposta a una serie di attacchi contro le truppe statunitensi nel Paese e in Iraq, all’indomani degli attentati del 7 ottobre contro Israele. Mentre le tensioni aumentano sul conflitto Israele-Hamas, infatti, nella scorsa settimana le truppe statunitensi e della coalizione sono state attaccate almeno 19 volte in Iraq e in Siria da forze appoggiate dall’Iran. In tutto 21 militari americani hanno subito ferite lievi, nella stragrande maggioranza lesioni cerebrali traumatiche. Washington, nel frattempo, rafforza la sua posizione in Medio Oriente, con navi – e non solo – per intercettare droni e missili. E fornirà a Israele sistemi di difesa aerea Iron Dome dalle riserve del proprio esercito, come ha anticipato un funzionario del Pentagono citato dal Washington Post.
Sulla guerra tra Israele e Hamas è intervenuto ieri anche il Consiglio europeo, sostenendo l’urgenza di «una conferenza di pace internazionale», ha affermato il presidente Charles Michel, parlando di «un’importante decisione. Il dibattito di ieri – ha spiegato – è stato un passaggio cruciale per le prossime fasi perché questa non è l’ultima volta che affronteremo questo tema al Consiglio». E ancora: «Abbiamo chiesto l’introduzione di corridoi e pause umanitarie e questo mostra l’efficacia del Consiglio europeo nel mantenere l’Ue unita. Siamo tutti consapevoli che la situazione è pericolosa per il mondo e la regione».
27 ottobre 2023