Riparte la stagione musicale della Iuc

Oltre 30 le serate in programma. Spazio alle atmosfere wagneriane, ma anche a Schumann, Beethoven e alle antiche musiche tradizionali cinesi

Oltre 30 serate, caratterizzate dalla varietà delle proposte. Spazio alle atmosfere wagneriane, ma anche a Schumann, Beethoven e alle antiche musiche tradizionali cinesi

Con il nuovo anno, la Iuc (Istituzione universitaria concerti) riprende il filo che tiene uniti gli spettacoli di una stagione, quella 2015-2016, all’insegna della grande musica. Inaugurata lo scorso ottobre, la 71esima edizione concertistica – che si svolge per intero nell’ateneo romano della Sapienza – proseguirà fino al 3 maggio. Trentatré serate in totale, caratterizzate dalla varietà e dalla novità delle proposte, perché, spiegano gli organizzatori, se è vero che «tra gli interpreti troviamo i grandi che hanno fatto la storia degli ultimi decenni, come Jordi Savall e Maria João Pires», altrettanto intrigante è la presenza di «giovani che hanno già un’indiscussa fama internazionale, come Alexander Romanovsky e Francesca Dego, e di giovanissimi appena proclamati vincitori di prestigiosi concorsi e sicuramente destinati a un luminoso futuro, perché da sempre la Iuc è la prima a far conoscere oggi al pubblico romano quelli che saranno i grandi interpreti di domani». E così, il 12 gennaio sul palco salirà il trentunenne Orazio Sciortino per un concerto intitolato “Aprés Tristan… verso la nuova musica” e che rievoca le atmosfere wagneriane che tanto hanno affascinato compositori e auditorio nel periodo a cavallo dell’Ottocento e del Novecento. Saranno i brani del Tristano e Isotta di Wagner ad aprire e chiudere lo spettacolo nella rielaborazione pianistica di Liszt  e dello stesso Sciortino. Nel mezzo, musiche di Berg, Prokof’ev, Strauss, Ravel, Debussy, Skrijabin e Messiaen, a dimostrazione dell’enorme influsso che il compositore tedesco ha avuto sulle generazioni successive.

Il 16 gennaio l’appuntamento è invece con il duo Gringolts-Laul. Definito dal Financial Times «uno dei più ispirati violinisti di oggi», formatosi alla scuola violinistica russa, in questo concerto di musica da camera Ilya Gringolts affiancherà il pianista Peter Laul. In programma Schumann, Dvořák, Richard Strauss e Webern. Sotto il titolo “Five versions of darkness”, Emanuele Arciuli accosta invece – per il concerto del 23 gennaio – musiche di cinque compositori dall’Ottocento ad oggi ispirate alla notte: Schumann, Liszt, Bartók, Salvatore Sciarrino e l’ottantesettenne Georg Crumb. Peppe Servillo, da attore, interpreterà in prima assoluta, il 26 gennaio, una propria rielaborazione de Il Borghese gentiluomo di Molière, di cui Richard Strauss ha composto le musiche di scena nel 1912 e che qui saranno eseguite dai Solisti dei Berliner Philharmoniker. Grande attesa, il 2 febbraio, per la pianista canadese Angela Hewitt, che per il pubblico della capitale si misurerà su un repertorio che contempla alcune Sonate di Domenico Scarlatti e la Sonata “Les Adieux” di Beethoven. Febbraio è dedicato invece ai 500 anni dell’Orlando furioso con Micrologus, ensemble italiano specializzatosi nell’esecuzione della musica medioevale e rinascimentale: un’immersione nella musica del tempo dell’Orlando Furioso. E poi ancora, le musiche di Beethoven con il Quartetto di Cremona e l’omaggio a Erik Satie per i 150 anni della sua nascita.

Considerato il contraltare di Lang Lang, il 12 marzo esordisce a Roma il pianista Yundi Li che aprirà il suo recital con Chopin per poi proseguire con Schumann, Beethoven e chiudere con antiche musiche tradizionali cinesi. E, sempre nel mese di marzo, serate dedicate alla musica transalpina con la maestria flautistica di Emmanuel Pahud, al repertorio di Schumann con il Quartetto Modigliani. Ad aprile spazio all’Estonian Philharmonic Chamber Choir – coro prediletto da Arvo Pärt – che eseguirà i Vespri op. 37 di Rachmaninov. Weiss, Bach e i ritmi spagnoli di Albéniz, Turina e Torroba saranno invece raccontati dalla chitarra del cubano Manuel Barrueco. In occasione dei festeggiamenti per i trent’anni di attività, giunge a Roma anche il London Brass Ensemble, il più famoso gruppo di ottoni al mondo con il concerto “Classical jazz”. Fuori abbonamento, infine, la serata “Partitura Project” che avrà protagonisti Maria João Pires e il giovane pianista giapponese Kaito Kobayashi e il festival “Un organo per Roma” del Conservatorio “Santa Cecilia”, a cui quest’anno collabora per la prima volta anche la Iuc.

23 dicembre 2015