Ritiro itinerante per gli insegnanti di religione

Giovedì 27 giugno pellegrinaggio in città per l’incontro di fine anno. Appuntamento alle 16 nella basilica di San Marco. Messa conclusiva alla Chiesa Nuova

Camminare e pregare insieme per «restituire significato alle strade e alle chiese della città», luoghi della vita quotidiana da poter vivere con un «atteggiamento spirituale». È questo il significato della modalità scelta dall’Ufficio per la pastorale scolastica del Vicariato in vista dell’incontro di fine anno degli insegnanti di religione cattolica, che si svolgerà giovedì 27 giugno a partire dalle 16. «Il pellegrinaggio è etimologicamente il camminare attraverso i campi per raggiungere un luogo sacro – spiega Rosario Salamone, direttore dell’Ufficio scuola diocesano –; era quindi vissuto in passato nel contatto con la natura, misurando il giorno e i tempi della sosta e del cammino con l’alba e il tramonto, sperimentando anche il silenzio e la solitudine». Oggi «la dimensione del deserto che gli eremiti ricercavano per vivere il corpo a corpo con il Signore – continua –, l’uomo contemporaneo la sperimenta nella città perché si ritrova solo pur tra la folla della grande metropoli». Ecco allora l’idea di un pellegrinaggio in città per il raduno degli insegnanti di religione cattolica della diocesi, a conclusione dell’anno scolastico. «Ognuno di noi potrà scoprire le metafore di cui abbiamo bisogno per vivere una fede autenticamente incarnata – chiosa il direttore dell’Ufficio scuola –: il camminare insieme, la sinodalità, il sostare e riposare, il riprendere la via».

L’appuntamento è alle 16 nella basilica di San Marco Evangelista di piazza Venezia, per «partire proprio dal cuore della città nonché dalla chiesa di cui il cardinale vicario Angelo De Donatis è titolare», spiega Salamone. Qui il parroco monsignor Renzo Giuliano illustrerà la basilica nei suoi contenuti storici e culturali mentre Alessio Conti, docente di religione cattolica non vedente, terrà una meditazione sulla teologia della luce. La seconda tappa sarà la chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, dove dopo una presentazione del luogo da parte del gesuita Piero Loredan, terrà una meditazione lo stesso Salamone su “Quando smetto di pregare, terminano le coincidenze”. Infine, l’arrivo a Santa Maria in Vallicella dove padre Nicola Commisso illustrerà la storia della Chiesa Nuova mentre padre Ivan Quintavalle tratterà di “San Filippo Neri, la pedagogia di un Socrate cristiano”.

In conclusione è prevista la Messa celebrata da don Giuseppe Castelli, vicedirettore dell’Ufficio scuola. «Se oggi a dominare è l’ipertrofia dell’io – conclude Salamone – e l’uomo vuole affermarsi sull’altro con violenza, credo sia però possibile agire andando contro corrente, attuando delle “contro– condotte” e cioè sapendo ascoltare il grido dell’uomo della e nella città, conferendo senso alla dimensione relazionale, specie a quella con il Signore, vivendo il tempo di preghiera in una chiesa primariamente come il tenere compagnia a Gesù».

24 giugno 2019