Save the Children in campo “Fino all’ultimo bambino”
Al via la campagna globale di raccolta fondi per salvare i piccoli senza un domani in Italia e nel mondo: sms solidale fino all’8 novembre al 45567
In Italia oltre 1 milione di bambini vive in povertà assoluta, senza il necessario per crescere e senza opportunità educative; oltre 2 milioni quelli in povertà relativa. In concreto, 1 piccolo su 10 non può permettersi abiti nuovi, 1 su 16 non possiede dei giochi, 1 su 13 non ha libri extrascolastici, quasi 1 su 9 non ha in casa uno spazio adeguato per studiare mentre 1 su 7 non può svolgere attività di svago fuori casa. È la denuncia con cui Save the Children lancia la campagna globale “Fino all’ultimo bambino”, che prosegue il lavoro iniziato con Every One e lo amplia ed estende, per «garantire che ogni bambino, in Italia e nel mondo, a prescindere da chi sia e da dove viva, possa avere cure adeguate, cibo nutriente e opportunità educative», spiegano dall’associazione.
Sono quasi 6 milioni, ogni anno, i bambini sotto i 5 anni che muoiono per malattie facilmente prevenibili e curabili; 60 milioni i minori tra i 6 e gli 11 anni che non vanno a scuola, 58 milioni solo nei Paesi più poveri. «Nell’arco di una generazione il mondo ha raggiunto traguardi importanti nella lotta alla mortalità infantile e nell’accesso all’istruzione: dal 1990 il numero di bambini sotto i 5 anni che muoiono per cause prevenibili e curabili è dimezzato e dal 2000 il numero di bambini che non vanno a scuola è sceso del 42%. Ma sono ancora milioni i bambini in Italia e nel mondo che rimangono esclusi da questi progressi – commenta il direttore generale di Save the Children Italia Valerio Neri -. Sono i bambini più indifesi del pianeta, quelli che nessuno vede. Quelli a cui l’infanzia è stata negata perché sono nati nel posto sbagliato o nel momento sbagliato. Quelli a cui manca tutto, anche l’essenziale come acqua, cibo, cure e scuole. Sono bambini senza un domani».
400 milioni, nel mondo, gli under 13 che vivono in povertà estrema; altrettanti quelli discriminati a causa della loro religione, etnia, disabilità, genere. Nei Paesi più poveri e non solo. Basti pensare che in tutta l’Unione europea circa 27 minori su 100 sono a rischio di povertà e di esclusione sociale. «Anche in Italia – continua Neri – sono ancora troppi i bambini che non hanno opportunità, i bambini senza un domani. Appartengono alle tante famiglie che faticano a pagare le rette degli asili o delle mense scolastiche, che non hanno la possibilità di vestire e nutrire adeguatamente i propri figli. Sono figli di milioni di genitori non hanno denaro sufficiente per poter acquistare i testi scolastici, pagare il trasporto dei bambini da casa a scuola o assolvere alla retta della mensa, nonché garantire ai figli la partecipazione alle attività extrascolastiche, sono i bambini che vivono nelle aree con più carenza di servizi e nei quartieri disagiati delle grandi città». Nel Mezzogiorno, soprattutto, dove il 9% della popolazione vive in condizione di povertà assoluta, a fronte di una media del 4,5% del centro e del nord, e il 20% in povertà relativa, contro il 6% delle altre aree. Anche l’ampiezza del nucleo familiare incide sui livelli di povertà, con il 31% dei nuclei con più di 5 persone in povertà relativa e il 17% in povertà assoluta.
«Noi – assicura ancora Neri – faremo di tutto per eliminare la discriminazione e combattere le barriere che impediscono a milioni di bambini vulnerabili di accedere alle cure sanitarie e all’educazione. In una parola ai loro diritti. E non ci arrenderemo finché non avremo raggiunto fino all’ultimo di loro». “Fino all’ultimo bambino”, appunto, come recital o slogan della campagna globale lanciata dall’associazione, che sarà possibile sostenere fino all’8 novembre inviando un sms dal valore di 2 euro al numero 45567 dai cellulari Tim, Vodafone, Wind, 3, e Tiscali o chiamando da rete fissa Vodafone. Si potranno inoltre donare 2 o 5 euro chiamando lo stesso numero da rete fissa Tim, Infostrada, Fastweb e Tiscali. I fondi raccolti in Italia durante la campagna andranno a sostenere i progetti di Save the Children in Italia, Mozambico, Etiopia, Egitto, Malawi, e Nepal.
La raccolta fondi sarà promossa anche sui media: si comincia con la settimana sulle reti Rai TV e Radio Rai dal 17 al 23 ottobre, per continuare poi con spazi nelle principali trasmissioni delle reti Mediaset e La7. Anche Radio Capital sarà al fianco di Save the Children, mobilitando i conduttori e gli ascoltatori e invitandoli a donare per sostenere gli interventi dell’Organizzazione. Molti i protagonisti del mondo dello spettacolo che hanno prestato il loro volto alla campagna, alcuni dei quali ritratti dal fotografo Riccardo Ghilardi. Tra questi Cesare Bocci, Roberta Capua, Paolo Conticini, Tosca d’Aquino, Irene Ferri, Tiziano Ferro, Anna Foglietta, Andrea Sartoretti, Syria e Anna Valle. Non poteva mancare il sostegno del mondo del calcio: la Lega Serie A aderisce alla Campagna, promuovendola sui campi nella 9° giornata di campionato, il 22 e 23 ottobre. Testimonial d’eccezione i calciatori della ACF Fiorentina e alcuni tra i principali allenatori di Serie A, tra i quali Massimiliano Allegri (Juventus), Sinisa Mihajlović (Torino), Paulo Sousa (Fiorentina), Simone Inzaghi (Lazio), Vincenzo Montella (Milan), Luciano Spalletti (Roma), che hanno aderito realizzando dei video messaggi ad hoc per i tifosi italiani. Anche l’Aia (Associazione italiana arbitri) aderisce alla campagna.
18 ottobre 2016