Parla di «incubo» per i cristiani di Siria e Iraq, il patriarca di Antiochia dei Siri Ignace Youssif III Younan. L’incubo di «essere soggetti a discriminazione da parte dei fondamentalisti dell’Islam, che voi chiamate Isis». Lo spiega davanti alla Commissione Esteri della Camera dei deputati, dove è stato accolto in audizione oggi, 23 ottobre, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’impegno dell’Italia nella comunità internazionale per la promozione e tutela dei diritti umani e contro le discriminazioni. Loro, prosegue riferendosi a quei fondamentalisti, «sono gente incredibilmente orrenda, dobbiamo dire la verità per come è. Sono fondamentalisti islamici, terroristi nel nome dell’Islam».

Non cerca mediazioni, il patriarca, spiegando che «voi potete conoscere meglio di me chi li ha creati, chi li ha istigati, chi li ha incoraggiati perché io non sono in questa sfera geopolitica, sono un pastore di Chiesa. Sicuramente – prosegue – è stato davvero un incubo sui nostri cristiani e su tutte le altre minoranze sia nella Siria sia nell’Iraq». La sfida ora, per Youssif III Younan, è «come poter convincere i nostri, particolarmente i giovani, a rimanere nella terra dei loro antenati». Una sfida «molto seria», la definisce. Dai giovani infatti, spiega, è frequente sentirsi dire che «siamo ridotti a piccole minoranze e avete vissuto lo stato di discriminazione, almeno di cittadini di seconda classe e dovevate subire ingiustizie nel nome del Signore, come testimoni. Ma qual è stato il frutto? Quindi – prosegue – la gioventù vuole andarsene e fa di tutto per farlo».

Inevitabile il riferimento alla «eradicazione in Iraq, specialmente nella Piana di Ninive». Anche la Siria «ha subito molti danni, c’è un miglioramento ma non in tutte le parti. Specialmente i giovani non vogliono rimanere», ribadisce, per via del protrarsi del «conflitto orrendo». Qui, precisa, «i cristiani non sono alleati né con Bashar al-Assad né con il partito Baas né con un altro partito politico. I cristiani vogliono un Paese pacifico, dove possono vivere e rimanere». E ancora: «In Siria e in Iraq i cristiani non hanno né milizie né un numero così grande da far paura né nemmeno sono armati. Vogliono vivere nella pace, per migliorare la situazione del loro Paese».

Di qui la richiesta, da parte del patriarca, di un impegno all’Italia e all’intera Unione europea «per cercare di pacificare questi Paesi e non lasciare né gli americani, né i russi, né i cinesi ad esportare tutto questo odio tra confessioni e tutte le violenze. Dobbiamo cercare di pacificare, incoraggiare il dialogo e, specialmente, esercitare la Carta dei diritti umani per tutti», osserva, con particolare riferimento alla parte relativa alla libertà religiosa. «L’Italia – ne è convinto Youssif III Younan – può avere un grande ruolo». Da ultimo, un accenno alla questione libanese: «Per favore – l’appello – aiutate il Libano ad avere un suo governo malgrado tutti gli ostacoli».

23 ottobre 2018