«Introdurre in Italia il reato di matrimonio forzato è una proposta condivisibile ma va considerato anche il matrimonio precoce» L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Filomena Albano lo ha spiegato ieri, 13 febbraio, ascoltata in Commissione giustizia al Senato, in occasione dell’audizione sui disegni di legge in materia di costrizione matrimoniale nei confronti dei minorenni. «Ho invitato la Commissione a valutare se il matrimonio precoce vada considerato di per sé forzato, anche se il minorenne ha dato il proprio consenso», spiega Albano, secondo cui «le nozze precoci rischiano di privare le ragazzine del loro presente e del loro futuro, di condizionare la possibilità di scegliere un compagno di vita e di autodeterminarsi in maniera consapevole e libera».

La Garante riconosce che «è un’operazione complessa dare rilevanza penale a questa fattispecie ma andrebbe comunque fatta una valutazione approfondita per non lasciare un vuoto di tutela». Il Comitato sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Onu, inoltre, ha appena rivolto all’Italia la raccomandazione di eliminare le eccezioni che consentono di celebrare il matrimonio ai minori di 18 anni.

Nel merito delle proposte di legge all’esame della commissione, Albano, nel concordare sull’opportunità di prevedere il reato di matrimonio forzato in armonia con la Convenzione di Istanbul – contro la violenza sulle donne -, «ritiene fondamentale – si legge in una nota – che la repressione penale sia accompagnata da un lavoro di prevenzione con famiglie e scuola, dalla costituzione di un Osservatorio che monitori il fenomeno e dalla previsione di reti di aiuto specifiche alle vittime».

14 febbraio 2019