Ucraina, l’arcivescovo maggiore: «Dialogo e diplomazia vincano sulla guerra»
L’appello di Shevchuck a poche ore dall’avvio dei colloqui al confine ucraino-bielorusso. «Grazie a quanti organizzano aiuti. Resistiamo in preghiera»
Mentre è partito il conto alla rovescia per l’avvio dei primi colloqui tra le delegazioni ucraina e russa al confine tra Ucraina e Bielorussia, questa mattina, 28 febbraio, alle 12, dall’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco – cattolica ucraina, arriva un forte appello contro il conflitto. «Che il dialogo e la diplomazia vincano sulla guerra!», le sue parole, che contengono anche la gratitudine per «tutti coloro che hanno espresso il desiderio di aiutare l’Ucraina e che organizzano aiuti di ogni genere».
È soprattutto a loro che sceglie di rivolgersi l’arcivescovo: «Facciamo di tutto per fermare questa aggressione, per fermare la guerra. Anche quando questo sembra impossibile, anche quando i diplomatici, i giuristi e i capi di Stato dicono che questo è molto difficile, preghiamo affinché il Dio della pace ci dia la saggezza per fermare l’aggressione con il dialogo. Perché sappiamo che la diplomazia e il dialogo sono l’alternativa alla guerra. E che sempre, alla fine della guerra, bisogna sedersi al tavolo delle trattative».
Nel quinto giorno della «guerra sanguinosa, disumana e crudele», Shevchuck ricorda ancora «le atrocità» viste, così come «il volto disumano di coloro che ci uccidono». E, riferito alle azioni dell’esercito russo, denuncia chi mette «bambini e donne sui carri armati per farne lo scudo umano, per portare morte e distruzione nel cuore, all’interno dell’Ucraina». Quindi aggiunge: «Ma noi resistiamo. Resistiamo in preghiera. Per il nostro esercito. Per la nostra Patria. Per il nostro paziente ma sofferente popolo ucraino di cui, secondo l’Onu, oggi abbiamo quasi quattrocentomila profughi. In meno di cinque giorni. Ma noi resistiamo. Resistiamo in preghiera».
Dall’arcivescovo maggiore infine la gratitudine a Papa Francesco che anche ieri, 27 febbraio, al termine dell’Angelus ha nuovamente e con fermezza condannato la guerra in Ucraina. «Ha condannato fermamente coloro che, iniziando una guerra contro altre nazioni, stanno combattendo contro il proprio popolo – ha evidenziato il capo della Chiesa greco – cattolica ucraina -. Sono grato al Santo Padre per il suo sostegno, la sua preghiera per noi e per il suo desiderio di fare il possibile per fermare questa guerra».
28 febbraio 2022