Verso il Giubileo 2025: il punto su mobilità e accoglienza

A parlarne, all’Unint, l’arcivescovo Fisichella, l’assessore capitolino alla mobilità Patanè, il presidente e il direttore Atac, Mottura e Zorzan. «Per Roma, un lavoro ciclopico»

Mancano esattamente tre mesi all’apertura della Porta Santa di San Pietro e quindi all’inizio del Giubileo e, relativamente alla realizzazione delle opere, «qualche timore» è legato a piazza Risorgimento. Il cantiere è stato aperto il 12 settembre ma «al momento è cambiata solo la viabilità, non si vedono operai al lavoro. Preoccupa perché sono i lavori più vicini al Vaticano, pertanto i più urgenti». La questione è stata sollevata dall’arcivescovo Rino Fisichella, pro-prefetto del dicastero per l’Evangelizzazione e responsabile dell’organizzazione del Giubileo, durante l’incontro “Giubileo e mobilità. Accoglienza sostenibile nella città di Roma”, svoltosi questa mattina, 24 settembre, nell’Aula magna dell’Università degli studi internazionali di Roma – Unint.

Il presule si è soffermato anche su via della Traspontina, dove la viabilità «non può rimanere quella attuale, si vanificherebbe tutto il lavoro fatto a piazza Pia». Facendo proprio riferimento al nuovo sottopasso, «l’opera più significativa che ha fatto scuola dal punto di vista ingegneristico», ha osservato che «darà una prospettiva differente alla città: un’opera unica che unirà Castel Sant’Angelo, via della Conciliazione e piazza San Pietro».

Altro tasto dolente per il pro-prefetto è quello dei monopattini. «Bisogna far comprendere che non possono essere lasciati ovunque – ha detto -. È un problema serio, da affrontare». A quest’ultima osservazione ha risposto l’assessore alla Mobilità di Roma Capitale Eugenio Patanè assicurando che «saranno posizionati quanto prima degli stalli dedicati, aree in cui si è obbligati a parcheggiare i mezzi. La sperimentazione partirà nella zona del Tritone e del Vaticano». Dall’assessore anche la rassicurazione che per il Giubileo «il 98% dei cantieri saranno chiusi». Parlando nello specifico delle infrastrutture dei trasporti, ha assicurato che Roma avrà «la linea A della metropolitana completamente nuova, con un numero di treni adeguato. Nuovi treni  – ha aggiunto – anche per la linea B». Per l’inizio del prossimo anno apriranno poi le fermate Porta Metronia e Colosseo della metro C, i cui lavori termineranno a dicembre, e i musei delle stazioni saranno visitabili da marzo 2025. Già sostituita il 25% della rete tranviaria. «Vogliamo dotare Roma di una mobilità più sostenibile e accessibile», le parole dell’assessore.

Un piano di lavoro che ha previsto una «programmazione seria di interventi», ha sottolineato Giovanni Mottura, presidente Atac, ricordando che al momento «circolano su strada 1.400 autobus sui 2mila disponibili. Altri 1.057 entreranno presto in attività. Una parte incrementerà la flotta e una parte andrà a sostituire i mezzi in circolazione facendo scendere l’età media a 5 anni. Dei 1.057, più di 400 sono elettrici. Sono invece 120 i nuovi tram che arriveranno, di cui 40 entro il 2026, in sostituzione di quelli in uso».

La municipalizzata punta quindi a «rinforzare la rete esistente», ha spiegato Alberto Zorzan, direttore generale Atac, specificando che oggi si seguono interventi legati a «normative differenti. Una fa riferimento ai fondi del Pnrr e l’altra a quelli stanziati specificamente per il Giubileo. È un lavoro ciclopico». Gli interventi attuali «fanno fronte con uno sforzo immane a un ritardo storico», ha aggiunto Amedeo Ciaccheri, presidente del municipio VIII.

Roma è una città ricca di attività culturali, dal centro alla periferia, ma spesso è difficoltoso raggiungerle. Anche per questo necessita di un trasporto pubblico adeguato perché «la mobilità è cultura, fa cultura, diventa componente fondamentale per alimentare la cultura», ha detto la rettrice Mariagrazia Russo aprendo l’incontro, moderato dal giornalista de l’Espresso Stefano Paci. Per Fabio Bisogni, presidente CdA Unint, «il Giubileo rappresenta un’opportunità unica per riflettere sulle dinamiche che coinvolgono l’accoglienza e la mobilità. Riflessioni preziose per orizzonti temporali ben più ampi, con un nuovo Giubileo tra poco meno di 10 anni e con, ci auguriamo, un numero di utenti in crescita a prescindere dai romani, grazie a un turismo crescente e, si spera, a una destagionalizzazione di quest’ultimo».

24 settembre 2024