Il volontariato, «espressione alta di umanità»
Il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della Giornata internazionale, il 5 dicembre. Caritas europa: i volontari meritano riconoscimento pubblico e tutela giuridica
«Un riconoscimento del grande valore etico e sociale dell’opera quotidiana di milioni di persone che, in ogni parte del pianeta, dedicano tempo, passione, talento nel testimoniare solidarietà, nel rafforzare i vincoli di comunità, nel migliorare il mondo che tutti abitiamo». Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella usa queste parole per definire la Giornata internazionale del volontariato, proclamata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1985, che si celebra oggi, 5 dicembre. «Il volontariato – scrive nel suo messaggio – è espressione alta di umanità. Il lavoro che i volontari donano rappresenta un tesoro di valore inestimabile, che affronta problemi e semina speranza e fiducia, arricchendo il modello sociale». Il presidente della Repubblica ricorda gli obiettivi dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile: obiettivi «ambiziosi ma raggiungibili», afferma. Per conquistarli, «occorre che alla volontà dei popoli si aggiungano quelle degli Stati, delle istituzioni e degli altri organismi internazionali. Il volontariato – conclude – può essere, nella diversità e nella libertà delle sue espressioni, un moltiplicare e un catalizzare delle energie per un mondo sempre più equo e inclusivo».
Apprezzamento a tutti i volontari che si dedicano al servizio degli altri e alla costruzione di comunità più inclusive arriva anche, nella Giornata a loro dedicata, da Caritas Europa. «I volontari – si legge in una nota – sono la forza trainante di molte storie di successo. Meritano riconoscimento pubblico e pari tutela giuridica in tutta Europa». Sono loro, è spiegato nel testo, a rendere possibile con la loro dedizione molte delle iniziative targate Caritas. Come la “Zuppa per i senzatetto” di Caritas Georgia, interamente gestita da volontari. Durante l’inverno, quando il freddo e la mancanza di cibo caldo possono causare malattie e rischio di morte per le persone senza fissa dimora, sono loro a fornire pasti caldi nella piazza della stazione a Tbilisi. «Il volontario, cercando di aiutare gli altri e di creare un mondo migliore, cambia anche se stesso – sottolinea Jorge Nuño Mayer, segretario generale di Caritas Europa -. Esprime la solidarietà, la fraternità e l’impegno per la popolazione e promuove la partecipazione alla società. Ogni giorno i volontari dimostrano che insieme possiamo contribuire a una Europa più giusta ed accogliente».
5 dicembre 2017