A Roma Tre il ricordo delle studentesse morte in Spagna
Un minuto di silenzio per le vittime di Tarragona. Fra loro la romana Elisa Scarascia Mugnozza, della Sapienza. Il cordoglio del rettore Gaudio
Un minuto di silenzio per le vittime di Tarragona, in Catalogna. Fra loro anche la romana Elisa Scarascia Mugnozza, studentessa della Sapienza. Il cordoglio del rettore Gaudio
Tutte le attività nell’Università degli studi Roma Tre si sono interrotte questa mattina, martedì 22 marzo, alle 12, per osservare un minuto di silenzio in memoria delle vittime dell’incidente di Tarragona, in Catalogna, lungo l’autostrada che unisce Valencia a Barcellona, domenica 20 marzo. Un pullman che trasportava 57 giovani di 22 nazionalità diverse, tutti studenti del programma europeo Erasmus, è rimasto coinvolto in un incidente. La causa: un errore umano. Il conducente, indagato per omicidio plurimo colposo, ha ammesso: «Mi sono addormentato». Tredici le vittime, tra cui 7 italiane.
«La tragedia delle studentesse Erasmus vittime dell’incidente in Catalogna – ha dichiarato il rettore Mario Panizza – scuote in particolare il mondo accademico. Tutto il nostro ateneo si unisce al dolore delle famiglie»». A cominciare da quella di Elisa Scarascia Mugnozza, 22 anni, l’unica romana tra le vittime, studentessa di Medicina alla Sapienza. Stava facendo l’Erasmus a Barcellona, alla Facultat de Medicina-Hospital Clinic. Si sarebbe laureata a ottobre. Una famiglia di accademici, la sua: Elisa era figlia di Giuseppe Scarascia Mugnozza, direttore del dipartimento di Scienze agrarie dell’università della Tuscia, a Viterbo, e nipote dell’ex rettore e fondatore dell’ateneo, Gian Tommaso (creatore della Crui e primo presidente della Conferenza dei rettori), nonché nipote di Gabriele, prorettore della Sapienza con delega per i Rapporti culturali con il territorio.
Cordoglio, per Elisa e per le altre vittime, anche alla Sapienza. Osservato anche qui un minuto di silenzio in apertura del convegno sulla riforma costituzionale, ieri, lunedì 21 marzo. «È una notizia terribile che ci colpisce profondamente perché si tratta della scomparsa di giovani vite», ha commentato il rettore Eugenio Gaudio a proposito dell’incidente. «In questo caso – ha aggiunto – anche di una ragazza che studiava nel nostro ateneo». Guadio le ha definite «giovani vittime» che erano andate all’estero «proprio per crescere con la curiosità di scoprire il mondo e impegnarsi anche all’estero. La loro prematura fine addolora profondamente».
22 marzo 2016