Accordo Italia-Libia, Migrantes: «Rischio nascita nuove rotte»

Per monsignor Perego nel Paese nordafricano «non ci sono condizioni per accogliere tutelando i diritti». Oxfam Italia: «Nuovi rischi per migranti»

Per monsignor Perego nel Paese nordafricano «non ci sono condizioni per accogliere tutelando i diritti». Oxfam Italia: «Nuovi rischi per migranti» 

«Abbiamo concordato misure operative immediate che dovrebbero contribuire a ridurre il numero di migranti irregolari e allo stesso tempo salvare vite. Addestreremo, attrezzeremo e sosterremo la guardia costiera libica per fermare gli scafisti e rafforzare le operazioni di ricerca e di soccorso». Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk commenta così il vertice informale sull’immigrazione tenutosi venerdì 3 febbriao a Malta. Ancora, rimarca: «Forniremo aiuto economico alle comunità locali in Libia per migliorare la loro situazione, e aiutarle a offrire riparo ai migranti. Lavoreremo con l’Organizzazione internazionale per le migrazioni per intensificare i rimpatri volontari dalla Libia verso i paesi di origine. Ci saranno fondi europei supplementari per attuare queste azioni prioritarie». Tutto questo, «nel pieno rispetto dei diritti umani, del diritto internazionale e dei valori europei, e in stretta collaborazione con organizzazioni come Unhcr e Oim».

Tusk assicura il sostegno Ue alle attività bilaterali degli Stati membri con la Libira. A cominciare dall’Italia. «Abbiamo accolto con favore – dichiara – il memorandum d’intesa firmato dai primi ministri italiano e libico come altro segno importante e incoraggiante che le cose stanno per cambiare per il meglio. L’Unione europea e le nostre azioni sosterranno l’Italia e la Libia. È nostra responsabilità condivisa».

L’accordo firmato tra il governo italiano e quello libico di al-Serraj «di fatto crea un muro alla partenza dei migranti dalla Libia all’Europa». Ma concretamente «potrebbe spostare il traffico di esseri umani da Tripoli a Bengasi, in un contesto che è governato da altre forze politiche. E quindi da questo punto di vista temo che l’accordo non avrà nessuna efficacia in ordine alle partenze, che tra l’altro oggi avvengono anche a Ovest, dall’Atlantico».

All’indomani del «pieno sostegno» all’accordo Italia – Libia da parte del Consiglio Ue è monsignor Gian Carlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes a puntualizzare: «In Libia mancano realisticamente le condizioni per poter accogliere i migranti in un contesto di tutela dei loro diritti», come pure non vi sono «le condizioni minimali per creare effettivamente le possibilità di un rimpatrio verso i Paesi di provenienza. Il rischio, è la nascita di nuove rotte, ancora più pericolose, con una crescita dei morti».

Il plauso del Consiglio Ue all’accordo sottoscritto tra l’Italia e la Libia «dimostra il fallimento della ricollocazione tra i Paesi europei dei migranti che giungevano sulle nostre coste». Nell’accordo Italia – Libia monsignor Perego vede una «fotocopia» dell’accordo a suo tempo firmato tra Berlusconi e Gheddafi, «tra l’altro in una situazione ulteriormente peggiorata, con una Libia divisa, con due governi, con ancora maggiore instabilità e con la stessa condizione di mancanza dei diritti, e nello specifico del diritto fondamentale d’asilo».

«Speriamo – auspica Perego – che questo accordo possa essere rivisto, prevedendo ciò che è veramente necessario oggi: vie legali d’ingresso nel continente europeo, rafforzamento della tutela da subito, rimpatrio assistito e, al tempo stesso, quel “Piano Marshall” annunciato più volte, che possa portare a condizioni accettabili di vita sociale, educativa, scolastica e sanitaria nei Paesi di partenza, oltre alla cessazione di quelle guerre che, in diversi Paesi africani, costringono alla fuga milioni di persone».

A intervenire sulla questione anche il direttore dei programmi in Italia di Oxfam, Alessandro Bechini: «L’accordo non prevede specifiche misure di tutela e salvaguardia dei diritti umani. In questo modo centinaia di migliaia di uomini donne e bambini, già in fuga da guerra e persecuzioni, correranno il rischio di perdere la vita e subire nuovi abusi e sofferenze».

Moltissimi migranti, anche accolti da Oxfam in Italia, raccontano di aver subito orribili abusi da parte delle autorità libiche durante i drammatici e lunghissimi viaggi dai paesi di origine verso la Sicilia e l’Italia. «Come si fa a non tener conto di una realtà tanto lampante? L’impegno dell’Unione europea a sostenere l’attuazione dell’accordo italiano con la Libia – conclude Bechini – rappresenta un duro colpo ai suoi valori fondamentali di democrazia e solidarietà».

6 febbraio 2017